A cura di Viviana Damore

Esiste da circa un anno “Hello Stefy” il blog di cucina barlettana (e anche pugliese) nato dalla passione di Stefania Occhionorelli, designer barlettana che vive in Belgio da più di tre anni. Alla svolta dei trentanni Stefania ha deciso di lasciare tutto per cercare di arrivare fino in fondo a livello professionale e per potersi confrontare con realtà diverse e dinamiche. La storia di Stefania viaggia quindi dall’amore per il bello, per il design, alla passione per la cucina, sfociando in un accattivante blog che parla di profumi e sapori, di Puglia insomma. Abbiamo voluto che fosse proprio lei a narrarci il viaggio che ha portato all’elaborazione di una finestra sulla cultura nostrana, una finestra che grazie all’uso dell’inglese è praticamente aperta sul mondo.

Di cosa ti occupi attualmente nella capitale belga?

«Sono laureata in design industriale, amo l’immagine, il graphic design ed il visual. Mi ha sempre affascinato la ricerca dei materiali ed ho avuto quindi la fortuna di lavorare anche in Belgio come product developer sulla grafica industriale di caschi per il ciclismo a livello professionale.»

Di cosa tratta quindi nello specifico Hello Stefy? Cosa sono i “My Puglia Diaries”?

«Hello Stefy è un blog di un’italiana che vive in Belgio e vuole suggerire ai propri amici belgi come cucinare con gli ingredienti che trovano al loro mercato cittadino. Ciò che abbiamo ad esempio in comune sono i cavoli, le cime, i broccoli, la verza e nella nostra tradizione ci sono tante ricette con questi ingredienti. Ovviamente loro non conoscono niente di tutto ciò perché non fa parte della loro cultura culinaria, il fatto quindi di utilizzare quegli ingredienti in maniera diversa potrebbe aprire le porte a nuovi orizzonti del gusto. Il mio blog inoltre porta avanti un principio culinario contro lo spreco, anche perché nessuno di noi, anche con delle elevate possibilità economiche ha il diritto di buttare via il cibo. Principalmente sul blog posto le ricette che preparo ed in questi giorni in cui sono venuta a stare a Barletta con la mia famiglia ed i miei amici ho deciso di pubblicare i Puglia Diaries, un diario sulla Puglia intesa come cibo e cultura. Come viviamo qui in Puglia, cosa troviamo a tavola, qual è la luce che ci accoglie quando arriviamo in Puglia, tutto ciò che avevamo dimenticato stando fuori, come sono le giornate con i nostri amici, quali sono i posti in cui andiamo per risentirci a casa. Io credo che questo diario possa essere lo stesso di un altro barlettano qualunque che torna e ha bisogno di rivivere queste emozioni, di andare al castello, fare la passeggiata al mare, ritrovare a casa gli spaghetti con le cozze che è il primo piatto che mamma e papà ti fanno per accoglierti di nuovo a casa. Ed è proprio questa cosa che per noi è naturale ad essere un tesoro che all’estero non conoscono. Vorrei soltanto aprire le porte della nostra tradizione a chi non la conosce e non la vive.»

Come hai scelto l’argomento del tuo blog?

«La passione per la cucina mi è stata tramandata da mio padre e in un momento di crisi esistenziale in Belgio, ho compreso che ci stiamo scontrando con la necessità di vivere e di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata in questo ho deciso quindi di dare spazio alla mia passione che è la cucina. Ho deciso così che dovevo coltivare questo talento, che in realtà non è mio ma è un talento culturale di cui siamo dotati tutti qui al sud e che si attua principalmente nel saper utilizzare cibi poveri e nel riciclare il cibo. Ho iniziato a scrivere questo blog per condividere con tutti le emozioni che provavo mentre cucinavo e volevo mettere anche a disposizione di chiunque delle idee su come uscire fuori dalla cultura culinaria belga, fatta quasi esclusivamente di carne e grassi, per dare più idee su come cucinare con le verdure, sfruttando la base culinaria delle nostre nonne pugliesi. Credo che la nostra generazione si stia scontrando con i valori della generazione dei nostri genitori, anche se qui al sud sicuramente il problema non è così corposo, ma al nord Europa i ritmi di lavoro sono molto serrati. Siamo stati educati alla cultura del lavoro e al fatto che in certi anni della vita devi necessariamente toccare determinate tappe. La mia generazione credo stia vivendo un crash interiore con delle aspettative di vita molto diverse da quelle dei nostri genitori, di conseguenza si sta capendo l’importanza di ritagliare degli spazi all’interno delle giornate per coltivare le proprie passioni. »

Nella vastità della cucina nostrana, quali credi siano i tratti maggiormente affascinanti per gli stranieri?

«Il tema che affronto in Hello Stefy è la cucina di stagione e la cucina tradizionale del sud Italia, in particolare della Puglia con l’uso però di prodotti e vegetali del Belgio e credo che questo possa essere molto interessante per loro.»

La scelta dell’inglese come lingua del tuo blog indica una chiara decisione. Non credi di esserti preclusa dei possibili lettori italiani?

«Parto dal presupposto che la nostra generazione parli inglese, nel senso che siamo europei, non ci sono confini in Europa e perciò dobbiamo essere in grado di comunicare e di scambiare tutto ciò che abbiamo. Adoro e credo fortemente nel concetto della condivisione, dello sharing e in questo il blog si caratterizza come una piattaforma gratuita che da accesso a tutti, quindi essendo l’inglese la lingua europea era la lingua adatta a dare accesso a chiunque.»

I titoli dei tuoi post sono molto originali, ad esempio cos’è la “Nonno Peppe University”?

«Vengo da una famiglia di contadini che ha sempre prodotto l’olio, credo che questo sia un tesoro culturale nostrano incredibile, che all’estero non riesce neanche ad essere valutato a livello economico. Questo post porta il nome di nostro nonno, nonno Peppe, e narra di un progetto con il quale io e mia sorella vogliamo portare all’estero il concetto del classico pacco che le mamme del sud preparano per i propri figli, con la salsa di pomodoro, le conserve e l’olio d’oliva buono. La Nonno Peppe University è in realtà una scuola di cucina, di condivisione dei saperi culinari, university è quindi inteso come luogo in cui si impara qualcosa ed il progetto è nato parallelamente al blog Hello Stefy.»

Hello Stefy, il blog della cucina barlettanaHello Stefy, il blog della cucina barlettana