Il consigliere regionale Pd Ruggiero Mennea

«Non credo sia utile e generoso accusare la macchina dei soccorsi e della Protezione civile pugliese per quanto accaduto nei giorni del maltempo. Si tratta di critiche irrispettose, soprattutto, nei confronti di chi ha lavorato, a cominciare dai volontari e dagli amministratori pubblici». Sono le parole di Ruggiero Mennea, presidente del comitato permanente di Protezione civile, intervenendo oggi in Consiglio regionale durante il dibattito sulle attività svolte dal centro funzionale e dalla sala operativa della Protezione civile regionale per l’emergenza neve del 5-11 gennaio scorsi. «Da parte di molti esponenti della minoranza, noto innanzitutto errori e mancata conoscenza del funzionamento della Protezione civile, che è un sistema complesso e articolato-ha proseguito Mennea-Il punto di partenza sono i Comuni: se, in caso di emergenze, i sindaci non mettono in moto la macchina, il sistema di Protezione civile regionale non può operare efficacemente. Perché la Protezione civile non sono soltanto i funzionari e i volontari, ma tutti noi. Purtroppo i piani comunali sono, spesso, da aggiornare e quasi mai vengono fatte simulazioni per capire come muoversi in presenza di rischi sismici, idrogeologici, metereologici e di qualsiasi altro tipo. Se non si parte da questo, le accuse tornano indietro a chi le fa».

Proseguendo la disamina dei problemi riscontrati durante l’emergenza maltempo, Mennea ha spiegato che «nella fase iniziale i Coc (centri operativi comunali) subito all’opera erano pochi. Ma senza le loro indicazioni, non era possibile alla Protezione civile regionale muoversi. Chi pensa che gli operatori di Protezione civile siano spalatori di neve, farebbe bene a studiarsi la legge 7/2014 sul ‘sistema regionale diprotezione civile’”. Mennea ha stigmatizzato, poi, “l’atteggiamento di sciacallaggio della minoranza, che è l’esatto opposto della solidarietà e si nutre di retorica, disinformazione e non conoscenza del sistema di Protezione civile».

Passata l’emergenza, secondo l’esponente Pd si deve iniziare ad apportare correttivi laddove occorrono. «La discussione nazionale apertasi in questi giorni su un sistema di Protezione civile 3.0 – ha proseguito – deve riguardare anche questo consesso. Mettiamo mano alla legge 7/2014 per rafforzare alcune parti della Protezione civile, a cominciare dall’acquisizione delle sale operative provinciali rimaste sguarnite di personale ormai trasferito alla Regione. E’ necessaria anche la formazione degli amministratori e dei dipendenti pubblici, ma anche la professionalizzazione dei volontari per efficientare il sistema sia nella fase preventiva che in quella emergenziale. A questo bisogna aggiungere una campagna di informazione massiccia che deve raggiungere ogni singolo cittadino pugliese. L’altro obiettivo da raggiungere – ha concluso – è la messa in sicurezza del territorio, senza la quale possiamo diventare soltanto bravissimi dal punto di vista della gestione delle emergenze, senza riuscire però a fare prevenzione seria».