Dopo la nomina, circa 20 giorni fa, del Segretario provinciale del PD-BAT a Marco Lacarra, anche Segretario regionale del Partito Democratico, venerdì scorso si è svolta finalmente una riunione del Direttivo cittadino del Partito in cui si è nominato il nuovo Segretario cittadino. Non proprio nuovo, infatti, si è semplicemente deciso di ritirare le dimissioni del vecchio Segretario: Franco Ferrara è così tornato a svolgere le proprie funzioni da cui si era allontanato da diversi mesi all’indomani dello scoppio delle incomprensioni con il sindaco Cascella. Di fatto, tali incomprensioni permangono e lo si nota dalla ormai consueta mancanza della maggioranza in Consiglio comunale. Una maggioranza del Direttivo ha preferito che Ferrara ritirasse le dimissioni per traghettare il Partito al nuovo Congresso che si celebrerà subito dopo quello nazionale. Alla riunione hanno partecipato anche i due consiglieri regionali democratici barlettani, Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea, oltre alla presenza del sindaco di Barletta, Pasquale Cascella. L’assemblea è stata presieduta dallo stesso Lacarra che ha accertato l’inesistenza di motivi che necessitino il commissariamento che complicherebbe solamente lo stato del PD di Barletta con interventi dalle sedi nazionali di Roma. Certamente non contenti della rinomina di Ferrara, quel terzo gruppo ufficializzatosi da poco con il nome di “Spazio Democratico, ugualmente distante dalle posizioni dei due consiglieri regionali.

Franco Ferrara, segretario PD-Barletta
Franco Ferrara, segretario PD-Barletta

«Ho rispettato, rimanendo in religioso silenzio, le decisioni del livello superiore – ha dichiarato Ferrara ai nostri microfoni – lasciando che lo stesso concludesse le proprie indagini per capire le ragioni e i motivi delle criticità di quel momento. Ma non potevo continuare a lasciare il partito sguarnito di una guida in preda alla “balcanizzazione”, buttando alle ortiche l’ottimo lavoro svolto dalla Segreteria. Ho raccolto l’invito a ritirare le dimissioni da parte della maggioranza tra iscritti e cariche istituzionali e appurato che nei miei confronti non ci fosse alcuna colpa o un motivo che permettesse un commissariamento. Già da domani riprendiamo le attività sospese. Il Partito si frequenta, si vive, non si aspettano inviti per partecipare alla sua vita se gli ideali in cui si crede sono comuni. Il resto sono solo chiacchiere».