La politica controlla l’informazione o sono i media che dettano l’agenda alle istituzioni? I nuovi mezzi di comunicazione, i nuovi linguaggi che corrono sulla rete. Questo nell’interessante appuntamento del “Maggio dei libri”, iniziativa di grande livello quest’anno anche per il numero del pubblico sempre presente, ieri sera presso Palazzo Della Marra, è stata la volta di Francesco Giorgino; il giornalista del Tg1 ha presentato il suo libro “Giornalismi e società – Informazione, politica, economia e cultura”. Con lui hanno dialogato dei principali cambiamenti della professione giornalistica il caporedattore del Tgr Puglia Attilio Romita e il sindaco di Barletta, più nelle vesti di giornalista di grande esperienza Pasquale Cascella. La serata è stata organizzata dal “Centro studi Barletta in Rosa”, per cui ha introdotto l’incontro la presidente Maria Grazia Vitobello.18721316_10211542358207994_424941824_o

Un testo dall’approccio certamente scientifico e accademico, poiché è rivolto agli studenti universitari di Scienze della Comunicazione, ma interessante per un pubblico più ampio di fruitori dell’informazione. La carriera giornalistica sta perdendo i propri caratteri di professionalità, cadendo nell’ipotesi di una rappresentazione mediatica realizzata da un qualunque individuo. Il problema è chiaro, subito stato stigmatizzato da Cascella. Giorgino fa riflettere sulla “funzione sociale” dell’informazione badando ai legami tra politica, economia e cultura, elementi fondamentali nella struttura del testo; i “giornalismi”, al plurale, che nell’evoluzione dei linguaggi tradizionali che si vanno imponendo nelle nostre realtà quotidiane (pensiamo per esempio al cosiddetto citizen journalism), la prerogativa esclusiva dell’analisi giornalistica fatta da un professionista o la capacità di dare senso a un contenuto resta una capacità unica ed esclusiva. Facebook è oggi una delle principali fonti informative per i cittadini italiani e non solo: in questo la grande evoluzione può certamente provocare delle distorsioni che si riflettono sull’attualità politica, sulle questioni internazionali, ma è sbagliato temere o snobbare i social network.«Non possiamo fermare il vento con le mani – ha tuonato l’autore – Non è giusto neanche contrastare questi meccanismi della nuova comunicazione», certamente essi vanno regolamentati da una legge più aggiornata e da una politica più attenta per evitare gli utilizzi più criminosi ed antidemocratici. «Siamo andati al di là delle intenzioni di coloro che hanno creato tali strumenti, l’unica arma a beneficio della realtà è la qualità»; i meccanismi algoritmici di questi sistemi ci portano a ricercare la verità che ci interessa, quelle in cui ci identifichiamo per essere confermati.

18720732_10211542345927687_1033703184_oUn’analisi sociologica quella dei giornalisti relatori dell’incontro, riflettendo anche sui temi che avvicinano la politica all’economia, sui cambiamenti di cui si va discutendo in questi giorni della Rai. Tutto ormai diventa rappresentazione, ma l’esortazione di Giorgino ai giornalisti di oggi è quella ad essere presenti come sentinelle della verità su cui social, diventando argine alla prevaricazione della finanza e della falsità.