Le associazioni Ancr (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) ed Anmig (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) sezione Barletta con il patrocinio dell’Associazione Ancr Federazione Terra di Bari, Anmig Puglia e Ancr sez. Borbiago, in collaborazione con il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, hanno commemorato l’1 giugno dinanzi al busto eretto in suo onore dalla Città di Barletta nei giardini comunali di viale Giannone il sacrificio del bersagliere barlettano Giuseppe Carli, prima medaglia d’oro della Grande Guerra.

L’evento è stato arricchito dalla presenza dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Barletta-Andria-Trani e della città di Andria con il presidente bersaglieri Regione Puglia Ferdinando Damiani, dell’Istituto del Nastro Azzurro sez. Barletta, la Delegazione Provinciale Bt Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon R. Conteduca Barletta, del presidente dei bersaglieri sez. G. Carli Barletta Capitano S. Mascolo, del pronipote della Medaglia d’Oro Gen. Br Gaetano Carli, nonché dalla presenza delle istituzioni nella persona dell’assessore ing. Patrizia Mele e del vice capo di gabinetto il dott. Gaetano Aiello.

LA STORIA:

Alle prime luci dell’alba del 1 giugno del 1915, il 12° Reggimento Bersaglieri, partiva da Azzida, sede di stazionamento, per ricongiungersi con altri reparti scelti per attaccare la linea Montenero-Sleme-Mrzli. A quota 1086 del monte Mrzli, il Reggiemnto fu colto di sorpresa dalle mitragliatrici austriache che dominavano dall’alto della montagna.

A quel punto bisognava indietreggiare per riorganizzare I reparti esposti, ma la precisa mira degli austriaci li stava falciando. Fu in quel momento che il sergente dei bersaglieri Giuseppe Carli al commando di un plotone di circa 15 uomini, decise volontariamente di raggiungere una postazione esposta al fuoco incrociato e, attraverso un tiro di disturbo, riuscì a far sospendere temporaneamente il fuoco e quindi il veloce ripiegamento delle truppe italiane.

A quel punto, il manipolo, rimase isolato e su di loro si scatenò la rabbia degli austriaci. Noncuranti del pericolo e coscienti della criticità del momento, I bersaglieri comandati da Carli continuarono a rispondere al fuoco nemico. In quel momento Carli fu colpito una prima volta al braccio e successivamente ad una spalla. Vedendo sopraggiungere in soccorso due plotoni di bersaglieri, egli rinforzò il grido d’incitamento al manipolo. Fu in quel momento che una raffica lo colpì in pieno, dando giusto il tempo di ordinare ai suoi bersaglieri di non pensare a lui

Era il 1 giugno del 1915. Un ragazzo di 19 anni donò la propria vita alla Patria.

Alla fine dell’operazione, il comandante baciò la salma del bersagliere Carli avvolto nel tricolore italiano e disse: Ecco il vostro sergente che ha donato la vita alla Patria! Inginocchiatevi dinnanzi a questo eroe e nutritevi del suo esempio, solo così sarete figli degni della vostra amata Italia e fieri bersaglieri.

Al sergente Carli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione: «In un critico combattimento, in cui era di estrema necessità l’occupare una posizione per proteggere il riordinamento di altre truppe e dar loro il tempo di riaversi da una sorpresa, con straordinario slancio, trascinando con l’esempio tutta la propria squadra, raggiunse, primo del suo plotone, l’appostamento indicato, furiosamente battuto dal tiro di mitragliatrici nemiche. Ferito gravemente per due volte, non cessò dall’incitare con la voce e con gli atti, bersaglieri e graduati. Colpito ancora due volte, si trascinò, con stoicismo e coraggio impareggiabili, fino a pochi metri dal ciglio dell’appostamento, e quivi, fulgido esempio di tenacia, gridò le sue ultime parole ai dipendenti che avrebbero voluto soccorrerlo: “Andate a sparare! “, e gloriosamente spirò.»

Barletta, 16 febbraio 1896 – Mrzli 1 giugno 1915

Alle 17,45 ora esatta in cui il sergente G.Carli fu colpito a morte, un bersagliere ha intonato alla tromba il “silenzio fuori ordinanza”.