Vogliamo evidenziare la trovata artistica del maestro d’arte Borgiac: una della riproduzione della Madonna dello Sterpeto, così come rappresentata dopo l’ultima restaurazione dell’icona, aggiungendo una sua personale “restaurazione”, certamente dal tono provocatorio. L’immagine della Madonna e del Bambino indossano delle mascherine per respirare meglio contro l’inquinamento. Sicuramente un lavoro destinato a far discutere, ma anche a far riflettere, che fa seguito alle numerose polemiche legate al cosiddetto “inchino”, dell’icona della Madonna proveniente dal suo santuario alle aziende Timac e Buzzi, la prima indagata e la seconda coinvolta in un processo per reati ambientali. Il tradizionale saluto comunque c’è stato, non senza polemiche e particolari momenti di tensione, ma subito dopo su Facebook si sono raccolte diverse tipologie di commenti alla figura proposta dall’artista.

«Per me la Madonna è una persona vera – ha detto Borgiac ai nostri microfoni – e mi comunica le cose come farebbe una mamma. In questo periodo mi sta dicendo che sente puzze strane, e me lo dice così». Inoltre la riproduzione realizzata con varie tecniche di ritocchi, è stata accompagnata da un messaggio dello stesso artista per spiegare il senso del lavoro, con riferimenti espliciti a diversi casi di cronaca: «Ci risiamo. La Madonna dello Sterpeto viene di nuovo nella città di Barletta. Dalla casa in campagna alla casa in città. Per tradizione. Ma ci siamo mai chiesti se lei come persona, come Maria, vuol davvero venire? Se la riconosce ancora questa città? Intanto deve fare i salti mortali per venire a piedi sulla statale 16. Lavarsi un po’ i vetri del quadro in un autolavaggio che ha sottratto altro verde col cemento. Notare subito la strage ancora sanguinante degli ulivi lungo la sua via: 646 caduti. Iniziare a piangere: suo figlio ha avuto incontri molto ravvicinati con quegli alberi. Noi adesso ce li andiamo ad abbracciare a pagamento nel Salento. Poi vorrebbe vedere il mare ma una ex-cartiera grigia abbandonata glielo impedisce. Poi notare che le pompe di benzina sono più numerose dei pini sulla strada che attraversa. E lei per tradizione non va a petrolio. Poi vedersi arrestare e costringere a salutare e inchinarsi a delle industrie di cui sente solo la puzza mortale (ho controllato: arriva anche al santuario). Vedere le proprie fotocopie, pettinate e lucide coi fiori, dentro luoghi di disastro ambientale. Autorizzate persino. Vedere di non inciampare nelle buche che scansa. Notare splendide scatole coi buchi chiamate palazzi per abitazioni civili. Ancora cemento senza alberi. E senza uccelli. Sentire cantare i nuovi abitanti sotto le ciminiere:” evviva Maria, tranquilla sulla via, la morte nei polmoni, il vento porta via…”. Chiedere ad Ettore Fieramosca dov’è casa sua….Ettore indicare finalmente l’arrivo in cattedrale. Sentire i fatti dei propri fedeli nel frastuono di una giostra che da un mese droga i barlettani e caccia i turisti senza alternative. E abbiamo percorso solo un pezzettino della città. Mentre maestranze, chiesa, politica, lavoratori, lavoratrici, credenti, mezzi e mezzi, immondizia, puzzo, falda, mare, traffico, benedizioni , bestemmie, leciti, illeciti, illusi, collusi… e piccoli guerrieri in un mix incredibile La accolgono. SIAMO SICURI CHE LA MADONNA VUOLE VENIRE A BARLETTA.?»