Barletta è una città dai mille volti, con sfumature che sfociano alle volte nel leggendario. Una vecchia diceria parla dell’antica città della Disfida indicandola come quella dalle “Cento chiese”. Andando a ritroso nei libri di storia è difficile però trovare concreti riferimenti ai suddetti luoghi di culto, in un numero così cospicuo. In realtà, come hanno confermato numerosi storici e studiosi, dopo approfondite ricerche sull’argomento, a Barletta è difficile che siano esistite contemporaneamente addirittura cento chiese. In realtà è molto più probabile che alcune chiese di Barletta siano state sottoposte a diversi rifacimenti e sovrapposizioni, da cui è facilmente spiegabile il celebre detto.

Sono diverse le guide turistiche e i siti che parlano di Barletta come città delle cento chiese, ma nessuno di questi è mai riuscito ad elencarle. Una conferma della teoria secondo la quale il detto sia solo un’approssimazione popolare per indicare che in realtà a Barletta sono da sempre esistiti numerosi edifici per il culto cristiano. La splendida città affacciata sul Mar Adriatico, custodisce gelosamente all’interno della sua zona storica, alcuni esemplari di antichissimi edifici cristiani, meta e punto di riferimento per i pellegrini, o addirittura, come riportano alcune fonti, anche per i cavalieri templari.

Barletta da sempre ricoprì un ruolo di rilievo a livello regionale, a partire dall’epoca delle Crociate, grazie alla sua posizione molto favorevole per recarsi in Terra Santa. È così che la città divenne nel corso del tempo un importante approdo per pellegrini e fedeli, mentre mercanti e guerrieri diretti in Medio Oriente determinarono la fortuna a livello commerciale della città. Insomma non furono cento, ma di sicuro Barletta ebbe sin dall’antichità moltissime chiese sul suo territorio. Alcune preziose testimonianze sono sopravvissute sino ai giorni nostri e si caratterizzano al momento come importanti ed imperdibili tappe turistiche per chi si ritrova a visitare la città. La Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Barletta ancora oggi riveste un ruolo centrale nella vita religiosa cittadina: sita nei pressi del castello svevo di Federico II, fu utilizzata in epoca dauno-romana come zona sepolcrale. Preziosi resti sono ancora visibili al suo interno, molti altri sono andati persi nel corso dei tempi, ma scavi archeologici hanno portato alla luce le basiliche sottostanti, sulle quali fu edificata la struttura visibile attualmente, nella quale si fondono abilmente diversi stili architettonici per un risultato di bellezza impareggiabile. Qui Ferdinando d’Aragona fu incoronato sovrano del Regno di Napoli. La Chiesa dei Greci, tra le altre storiche della città è rilevante per una particolarità, è stata costruita allo stesso livello di un primo piano, unica nel suo genere a Barletta.

La Basilica del Santo Sepolcro sita sul corso principale della città è avvolta da un alone di grande mistero, con un legame già nella denominazione, con la Terra Santa ed il sepolcro di Gesù Cristo. La Basilica barlettana è infatti omonima e gemella di quella in Terra Santa. Collocata in una posizione strategica la Basilica si trova tra due assi di comunicazione: l’antica via Traiana e l’Adriatica. Alle spalle vi era anticamente l’Ospedale dei Pellegrini, dove venivano accolti i crociati di passaggio dal porto della città verso Gerusalemme. Costruita sui resti dell’antica basilica medievale alle cui spalle vi era lo “Spedale dei pellegrini” è datata intorno all’XI secolo, mentre l’attuale edificio deriva da trasformazioni e stratificazioni che si sono susseguite nel tempo. Conserva un importante tesoro, tra cui si dice anche una scheggia della croce sulla quale fu crocifisso Gesù.

Moltissime sono le chiese che caratterizzano la vita religiosa di Barletta ai giorni nostri, alcune di fattura molto antica come quella del Purgatorio, di San Giacomo, del Monte di Pietà e di Sant’Andrea. Tra stratificazioni e ricostruzioni recenti, comunque il numero delle reali chiese di Barletta anche in tempi antichi, dovette essere molto lontano da quello leggendario, ma il fascino dell’epiteto “Delle cento chiese” costituirà per sempre la città della Disfida.