Le polemiche e le conclusioni, affrettate o meno lo vedremo, scatenante nella conclusione del Consiglio comunale di ieri, non lasciano presagire nulla di buono: la crisi interna alla maggioranza che si era palesata sin dall’insediamento del sindaco Cannito, forse ha ancora vita. Ritirati dalla stessa Amministrazione, che li aveva proposti, due punti riguardanti una variante per un nuovo corpo di edilizia scolastica e, vero e proprio motivo della polemica politica, un altro per la nomina dei quattro membri del consiglio di amministrazione per la Casa di riposo “Regina Margherita”. Come abbiamo ricordato, probabilmente le polemiche delle opposizioni sono state rimpolpate dall’assenza in Consiglio del sindaco Cannito (ufficialmente per motivi personali). Riportiamo di seguito alcune dichiarazioni i rappresentanti delle opposizioni:

Carmine Doronzo (Coalizione civica): «Siamo alle solite. Ogni qual volta si discute di nomine la maggioranza di Cannito si scioglie come neve al sole. La casa di riposo è una struttura fondamentale per gli anziani del nostro territorio ed è assurdo tenerla chiusa a causa dei soliti giochi di potere. La città ha bisogno di professionisti validi in grado di rilanciarla con un piano aziendale serio e duraturo. Se la maggioranza è incapace di individuarli siamo disposti a proporre noi dei nomi di altissimo profilo. Tutto pur di evitare il commissariamento che forse converrebbe a qualcuno, ma sarebbe l’ennesima sconfitta per Barletta».

Antonio Coriolano (M5S): «Abbiamo assistito al teatrino della politica. Il 19 luglio il presidente della VI commissione ha convocato con urgenza la commissione perché il presidente del consiglio ha chiesto di esprimere un parere sulla proposta di delibera relativa alla nomina dei membri del Cda della Casa di riposo. Purtroppo, qualche giorno dopo, la conferenza dei capigruppo ha deciso di non portare in consiglio comunale la suddetta  proposta di delibera. In commissione tutti i componenti hanno dato parere favorevole ed io ho sottolineato di evitare quanto indicato nell’art. 6 dello Statuto, che prevede che in caso di persistente indugio, il presidente della regione può sostituirsi al consiglio comunale, surrogare i nostri poteri e nominare i membri del Cda. Sempre nel verbale di commissione ho stigmatizzato sul ritardo, atteso che il presidente é stato nominato dal presidente Emiliano nel lontano 29 marzo. Ebbene, a distanza di circa 6 mesi dalla nomina del presidente, e a 2 mesi dalla summenzionata  commissione il vicesindaco Lanotte si permette di dire che necessita di ulteriore tempo per approfondire il tutto. É stato un teatrino vero e proprio, in cui hanno scambiato il teatro Curci con la massima assise comunale, in totale spregio ai lavori di commissione e ai bisogni dell’intera cittadinanza, che sta aspettando da tanti anni che la casa di riposo possa riaprire. Sono bizantinismi vergognosi […]».

Rosa Cascella (PD): «La Casa di Riposo non può diventare ostaggio delle contrattazioni infinite all’interno della maggioranza. La città ha urgente bisogno di strutture di accoglienza per i suoi anziani ed è vergognoso che si perdano mesi e mesi per riempire le caselle di un semplice consiglio d’amministrazione».

Ruggiero Mennea (PD): «Una brutta figura di una parte della maggioranza che è evidente sta ricattando politicamente il sindaco, assente in aula ingiustificatamente, un atteggiamento che sta mettendo a repentaglio il futuro della casa di riposo R. Margherita e la costruzione dei laboratori scolastici. Sarebbe opportuno che il sindaco si scelga in autonomia amministratori esperti e senza interessi politici. Con la salute degli anziani non si gioca e non ci si piega a logiche di sterile spartizione politica. Tra l’altro si tratta di incarichi gratuiti e se non ci sono altri tipi di interesse devono svolgersi nell’esclusivo interesse della comunità, con abnegazione e competenza. Saremo vigili sulla condizione di questa struttura perché è frutto di un grande lavoro svolto dal precedente consiglio di amministrazione guidato da Vito Damato con criteri di trasparenza, competenza e onestà. Non faremo sconti se le scelte che si faranno saranno improntate alla spartizione politica finalizzata al clientelismo».