Quella che si sta prospettando alle nostre porte ma restando solo sulla soglia, è sicuramente un’estate inusuale rispetto alle altre e senza precedenti. Noi che siamo abituati ai suoi variopinti colori caldi, quest’anno siamo incorniciati da animi tinti di tenui colori pastello, perfettamente in linea con l’eco di tristezza che il periodo ha lasciato. Le vacanze? «Si possono fare ma saranno comunque vacanze diverse» aveva affermato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, come si legge in diversi articoli. Ed effettivamente questo è ciò che ci aspetta. Abbiamo avuto l’occasione di conversare con Giuseppe Ormas, titolare dell’agenzia Ormas Viaggi, Giordano Vivo titolare dell’agenzia A proposito di Viaggi e Leonardo Ricatti titolare dell’agenzia Viaggi e Vantaggi Sas, che ci hanno spiegato quale sia al momento la situazione in cui riversa il settore turistico e quali sono attualmente le possibili opportunità di vacanza.

Concordi sugli effetti devastanti del Covid-19, che li ha costretti a rinunciare alle rispettive vendite fino ad ottobre e ha messo in ginocchio l’economia del settore turistico, convengono anche su un aspetto non trascurabile di questa embrionale ripresa: le linee guida, da cui dipende lo snodo stesso dei viaggi e delle destinazioni. A causa della propagazione dell’epidemia, paure e incertezze sono divampate fra i nostri connazionali (e non solo). Non a caso dunque è difficile congetturare anche solo l’ipotesi di una vacanza all’estero, che al momento rimane escluso dalle possibili mete ambite. «Per il momento il discorso internazionale è da lasciare in sospeso – ha dichiarato Vivo – la ripartenza sarà più difficile. Potrebbero esserci alcuni paesi del Mediterraneo o appena fuori il Mediterraneo, come Egitto e Tunisia, che potrebbero ripartire a livello turistico e ospitare i nostri concittadini. Noi ce lo auguriamo ma per ora sarà arduo, la gente ha timore di viaggiare all’estero».

Il punto cruciale riguarda soprattutto la mancanza di direttive precise da parte degli enti di riferimento, relativamente ai distanziamenti e alle norme di sicurezza, che consentirebbero alle compagnie aeree e alle rispettive strutture ricettive di poter portare avanti il proprio operato in sicurezza e con consapevolezza. Restando in Italia, ad esempio, controversa è la querelle riguardante la Sardegna, grande protagonista della scorsa estate, come ha ricordato Giuseppe Ormas. Al netto della scarsità dei contagi presenti, la regione sarda, da sempre meta prelibata per italiani e non insieme alla Sicilia, si avvia ad essere forse la sola regione “Covid Free” e si sta impegnando a mantenere questo primato, attraverso la proposta di test sierologici e passaporto sanitario da parte del Presidente sardo Christian Solinas.

La scelta di far uso di tamponi salivari ad esito immediato (occorrerebbero solo 20 minuti) da somministrare ai turisti prima dell’ingresso nella regione, sarebbe funzionale a garantire la capillare sicurezza della fruizione, con un conseguente smorzamento delle restrizioni e maggiori concessioni agli stessi turisti, che potrebbero godere di un soggiorno meno esigente. Tuttavia c’è chi, come il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, l’ha definita una scelta non costituzionale o chi, come il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ha mostrato disappunto e disaccordo rispetto a questa apparente disparità. «Ci serve un’indicazione comune – ha affermato RicattiLa politica deve aiutare e guidare il mondo del turismo. Quando si viaggia, sia in Italia che all’estero, si deve tener conto delle leggi locali quindi il rilancio del settore turistico deve essere guidato da direttive comuni altrimenti sarà veramente complesso. Tutto ruota intorno all’andamento del virus. Quando sarà debellato, tornerà la normalità e si potrà cavalcarla senza enfasi, se così non sarà, bisognerà essere prudenti. Il mondo è cambiato».  Dunque, come specificato da Leonardo Ricatti, fino a quando sarà arduo un tessuto connettivo fra le diverse prospettive e fino a quando non si avrà certezza di aver sconfitto il virus, altrettanto ardua sarà una ripresa totalizzante del settore.

Sulle destinazioni, l’Italia ha sicuramente la meglio. In particolar modo, come segnalato da Giordano Vivo, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, potrebbero essere possibili mete di riferimento. Indiscutibile posizione di preminenza spetta alla Puglia, preferenza non solo dei nostri connazionali ma anche dei pugliesi stessi. «Ci aspettiamo una maggiore richiesta orientata sulla Puglia – ha dichiarato Ormas – I pugliesi la preferiscono già in periodi consueti, figuriamoci in un periodo come questo». Il tacco dello Stivale potrebbe dunque essere la regione prescelta per una graduale ripresa del turismo. Ogni struttura ricettiva (alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici) seguirà meticolosamente le direttive dei protocolli europei: sanificazione e disinfezione, distanziamento sociale per il servizio ristorazione o per il servizio spiaggia, strutture spaziose occupate al 50/60 % delle camere, per evitare sovraffollamento e alcune di esse si sono dotate anche dell’uso di un’app per incentivare il servizio da asporto o la regolamentazione delle prenotazioni, al fine di mantenere ordine e smorzare i rischi. «Ci sono molte strutture che si stanno adoperando per garantire sicurezza ai propri clienti – ha proseguito Ormas –  Per voler fare qualche esempio, nel leccese e nel brindisino i comuni sono molto attenti al rispetto delle disposizioni. Noi abbiamo contatto con strutture che gestiscono villaggi, organizzazioni nazionali che hanno grandi spazi e sono quindi in grado di assicurare il rispetto delle norme».

Ciò che è emerso dunque è che il Coronavirus ha sicuramente ridisegnato le sorti del turismo, settore che vive di intermediazione e di commissione e che non ha prodotto da vendere se non si tornerà ad una fiorente ripresa dell’attività. Ci auguriamo dunque che, con una progressiva miglioria della curva epidemica e con un po’ di coraggio, anche le agenzie di viaggio possano tornare a “volare”.

 

A cura di Carol Serafino