Dopo le parole del sindaco Mino Cannito durante la conferenza stampa di questa mattina, in cui è prevalsa la richiesta di collaborazione ai commercianti affinché accettino la determinazione della cosiddetta zona rossa nella BAT, abbiamo chiesto a Francesco Piscardi, rappresentante dei commercianti nell’associazione “Le Strade dello Shopping” un commento. Ma l’attualità corre ancora più veloce, poiché la richiesta da parte dei sindaci del territorio troverebbe freno nella decisione del Ministro della Salute Speranza che vuole ribadire la Puglia ancora in zona arancione.
Il Sindaco ha ribadito quanto detto ieri in Consiglio comunale: si comprendono le difficoltà economiche, soprattutto degli esercenti, ma la categoria deve avere pazienza e la zona rossa è stata richiesta perché necessaria. Addirittura, lui aveva proposto anche ad Emiliano che la zona rossa sarebbe auspicabile fino a dopo le feste, fino al 7 gennaio; la teoria è che «meglio soffrire poco più di un mese per riprendere le briglie della situazione». La normalità non si riprenderà fino al vaccino e quindi ora dobbiamo stringere i denti per un po’ di tempo.
«Se c’è un governo centrale che in questo momento sta coordinando secondo alcuni parametri, io mi atterrei ai parametri del Ministro della Salute. Non può chiedere questi sforzi sempre alle attività e ai commercianti. Che i sindaci prendano oggi questa iniziativa, di chiedere la zona rossa, lo vedo abbastanza fuori luogo. Quando pensano a questo tipo d’iniziative, dovrebbero quantomeno mettere sul piatto dei fondi per dare dei ristori alle attività che vengono penalizzate. Lo sforzo in teoria si potrebbe anche fare, però non a dicembre che per noi rappresenta il 60% del fatturato annuo. Allora sarebbe stato più opportuno chiudere a fine Novembre, quando il movimento non è esorbitante, ma riaprire dall’Immacolata in poi per dare una boccata di ossigeno. La scorsa estate ci erano stati promessi dall’Autorità comunale piccoli finanziamenti per mettere in sicurezza le nostre attività, ma queste linee di credito non sono state mai attivate. Il Governo si sta muovendo in questo senso, poi chi li ha avuti e chi no, però almeno li ha previsti. Si convochi un tavolo di discussione dove si possa capire che si mettono sul tavolo anche dei ristori allora, a malincuore, si può anche discuterne. Comunque andrebbe fatto salvo il periodo dopo l’Immacolata, tenendo conto che le attività hanno già affrontato investimenti per la messa in sicurezza dei propri locali, secondo tutti i protocolli di prevenzione elaborati in questi mesi».