C’è a chi questa ostinata volontà di tornare come protagonista sulla scena politica cittadina, magari a Palazzo di Città, di Mino Cannito suona un po’ come una “rivalsa” dopo il torto subito. Lo scioglimento dell’Amministrazione comunale Cannito è stato deciso dalla politica in Consiglio comunale, troncando un percorso che già dagli inizi aveva incontrato svariate difficoltà, anche per l’accozzaglia di candidature, ponendosi come coalizione civica trasversale. Cominciamo con il dire che il socialista Cannito non gode più dell’appoggio del PSI, come già chiarito da tempo, e ribadito chiaramente dall’ex consigliere regionale socialista, in accordo con la segreteria cittadina, Franco Pastore, intervistato da Roberto Straniero nel suo “Spazio Città” su Telesveva pochi giorni fa. Come già annunciato, venerdì prossimo Cannito terrà un comizio nella centralissima piazza Caduti. Pare che si parlerà della situazione politica generale, si tornerà sulle motivazioni per le quali è stato sciolto il Consiglio comunale, secondo l’ex Primo Cittadino.

Ma sarà l’ufficializzazione della sua ricandidatura? «No, questo lo discuterò in seguito con chi vorrà sostenere quest’idea, anche perché non è che ti metti a fare il generale se non hai truppe fidate; quindi bisogna valutare chi vorrebbe stare insieme, valutare le variabili, e questo è una fatica enorme, non scelte a cuor leggero». Cannito rassicura ai nostri microfoni che non ci sono liste preformate e lui non vuole presentarsi come il candidato sindaco di centrodestra o di centrosinistra: «io sono Cannito punto e basta». Vuole essere un momento di chiarezza e di ripresa del dialogo con la città da cui l’ex Sindaco potrà decidere cosa si vuole fare, e soprattutto con chi lo si vuole fare.

Quindi venerdì non ci saranno partiti di destra, né di sinistra? «Io sono socialista, rimango tale, ma per quanto riguarda l’amministrazione comunale, ciò che importa ai cittadini è che si governi bene, non se vieni dalla destra o dalla sinistra».

Insomma si valuta il da farsi, ma se il centrosinistra propone compattamente dei tavoli programmatici, per lo meno in questa fase, non rimane che attingere all’area di centrodestra.