150: una cifra poderosa, più di un secolo al servizio di esseri (troppo spesso) indifesi, un anniversario che oggi ricorre per la centocinquantesima volta nel nome di EnPa, l’associazione di volontariato a sostegno e tutela degli animali. Per rendere omaggio alla data, la professoressa Antonella Palmitessa, docente della Scuola Secondaria di Primo Grado “Renato Moro”, ha realizzato una pittura murale lungo la parete del sottopasso di via Alvisi a Barletta. Un’opera quasi monumentale, in cui prominente si fa la figura di Giuseppe Garibaldi. Fu proprio lui infatti a posare la “prima pietra” dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) a Torino nel 1871, come ricordato dal murale, che sotto uno sgargiante “150” riporta anche i dedicatari dell’omaggio artistico: i volontari ENPA della sezione di Barletta. Il busto è attorniato da animali, mentre sulla destra si può ammirare, mentre si libra in volo, uno stormo di rondini che raggiunge la “Marsala”, la cavalla di Garibaldi, stendardo di libertà ed eversione da ogni forma di maltrattamento. Non solo: non sfuggono allo sguardo attento dei cittadini altri due grandi protagonisti dell’attualità locale. Se sulla spalla di Garibaldi infatti alberga un fratino, il trampoliere che ha trovato la propria dimora sul litorale della Città della Disfida, alle sue spalle si erge imponente (come purtroppo non è più) il secolare “zio Pino”, abbattuto pochi mesi fa nonostante le proteste. Un’opera d’arte che ha riassunto mirabilmente una pagina di storia barlettana non finita bene, volendo rappresentare dunque un monito per ricordare quanto la flora e la fauna vadano preservate, e che il rispetto “tra persone” e “delle” persone verso la natura debba essere un memorandum da non dimenticare mai, l’unica panacea in grado di contrastare il male.

A cura di Carol Serafino