Una settimana esatta dal voto, per questo ballottaggio che porterà dritti a Palazzo di Città: Santa Scommegna o Mino Cannito?

Intercorrono importanti riunioni per discutere l’eventuale apparentamento con il candidato della Sinistra, Carmine Doronzo, che non è riuscito a rientrare nel ballottaggio di domenica prossima. Tuttavia, la storia politica certamente appartenente al centrosinistra, che richiamerebbe ad un importante lavoro di limatura volto alla collaborazione tra le due parti, si dimostra un cammino in salita. La risposta ufficiale è attesa, comunque, nelle prossime ore.

Ieri, intanto, la candidata Santa Scommegna ha incontrato i propri sostenitori nella centralissima Piazza Caduti. Un comizio assolutamente rispettoso della tradizione: piazza abbastanza piena, toni infervorati, partecipazione del pubblico, affondi per l’avversario politico. Per ribadire i temi centrali del suo programma elettorale.

Quella che in queste settimane è stata più volte ripetuta come un ‘mantra’ cioè la “filiera istituzionale” a favore della Scommegna, è stata ben rappresentata dai diversi amministratori locali che appartengono alla stessa area politica. Barletta è il cuore della Provincia ed è una delle più importanti città dell’intera Regione; di “sinergia” dei vari Enti comunali ha parlato la neoeletta sindaca di San Ferdinando di Puglia, Arianna Camporeale; Bernardo Lodispoto, sindaco di Margherita di Savoia, nonché presidente della provincia BAT, ha insistito sull’assurdità politica di essere rappresentati da un “socialista del garofano rosso” che ha rinnegato la sua storia: «Ancora una volta, la destra ha parlato a sproposito della Provincia, perché non hanno nulla da dire sulla Scommegna. Forse non ricordano, ma in questi 13 anni, il centrodestra l’ha amministrata e si sono visti gli effetti sul piano della legalità in generale […]. Cannito, che parla di Lodispoto come colui che ha mandato via da Barletta la Provincia, evidentemente non ha cognizione dell’Ente, perché la sede giuridica della provincia è Andria […] siamo stati gli unici che si sono preoccupati di fare istituire gli uffici scolastici provinciali a Barletta non a caso».

Ha proseguito la senatrice barlettana del PD, Assuntela Messina, sottosegretario di Governo, che molto si sta spendendo in queste settimane per la campagna elettorale della Scommegna, rimarcando «La mia presenza qui rappresenta la vicinanza del Governo, questi sono gli elementi di concretezza di cui abbiamo bisogno per andare avanti bene, fare comunità oggi significa questo, con competenza e determinazione»; per la Messina il voto di domenica servirà a dimostrare quanto ci teniamo alla nostra città: «Per ridare dignità al nostro territorio». Presente, come spesso al fianco della Scommegna, anche la Sindaco di Andria Giovanna Bruno. L’incontro è stato introdotto dalla consigliera di Margherita di Savoia Antonella Cusmai.

Accorato, come sempre, l’intervento del governatore pugliese Michele Emiliano, che non sta facendo mancare assolutamente la sua presenza a Barletta durante questa campagna elettorale; ancora una volta Emiliano si lancia in una sorta di ‘analisi politica’: «La città non è un luogo dal quale ci si può permettere di prendere le distanze […] lo so che siete arrabbiati, ma dovete sapere che ho cercato di aiutare in tutti i modi quell’uomo, Cannito, a fare il sindaco, come ho fatto con tutti gli altri sindaci della Puglia senza interessarmi di quale parte politica sono, ma non ci sono riuscito, perché questo si era perso; sulla questione criminalità, questo silenzio è inaccettabile ed io ho il diritto-dovere di dirlo. Non si può fare i “paraculi” in una città come questa che ha combattuto nella Resistenza e poi anche dopo che, azienda per azienda, estorsione per estorsione, li abbiamo respinti, li abbiamo messi in galera, e adesso tu non ce li lascerai tornare. A Barletta non si entra! State rischiando di dare un capoluogo di regione a soggetti che non danno nessuna garanzia di tenuta di legalità e di democrazia.[…] E poi un pensiero a Carmine, che io e Santa abbiamo incontrato qualche sera fa, era molto amareggiato, aveva paura che noi ci giocassimo male la carta delle elezioni, era consapevole che occorre fare una rivoluzione amministrativa a Barletta per fare il salto di qualità e prendere il treno della modernizzazione. Perché, come amministratore creo alleanze per governare: perché da soli non si va da nessuna parte».

Infine, la conclusione è stata della stessa Scommegna: «Io sono convinta che la comunità capirà che da questa parte c’è il bene e da quell’altra parte c’è il male. Sono molto preoccupata per la deriva che ha preso la città in quest’ultimo periodo, ma non ho paura e vado a testa alta per governare Barletta, riportandola ai livelli di primo piano che questa città merita».