Francesco Farina lo sa. Il primo impegno ufficiale della stagione è stato convincente, anche se ha messo in luce un antico vizio del Barletta: quello di concretizzare poco a fronte della grande mole, abbinata alla qualità, di azioni create. L’1-0 contro il Matese è il manifesto di una squadra dall’enorme potenziale, in particolare nel trio d’attacco formato da Lattanzio – a segno – Loiodice e Pignataro, e che al tempo stesso ha bisogno di viaggiare sempre a marce alte per evitare rischi. Lo testimonia il secondo tempo, con i campani pericolosi in più di un’occasione e fermati dal palo sul colpo di testa di Liccardi.

La sfida del San Sabino ha rappresentato l’apertura di un cerchio, quello della stagione 2022/23, e la chiusura di un altro, almeno nei piani societari: quella contro il Matese dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere stata l’ultima giocata sul neutro di Canosa. Per mettere piede al Puttilli l’11 settembre contro il Molfetta, nella seconda giornata di Serie D, occorrono il certificato di agibilità e l’omologazione da parte della Lnd. Farina stempera l’attesa con ironia.

Capitolo mercato: il Barletta è quasi completo. In quel quasi si nascondono le pieghe delle prossime trattative, che potrebbero riguardare in particolare difesa e centrocampo.

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