La tutela ambientale del nostro territorio è una questione da affrontare immediatamente e senza perdere tempo. Per questo il Segretario Cittadino del Partito Democratico annuncia che il suo partito chiamerà a raccolta nei prossimi giorni istituzioni ed associazioni per avviare un percorso partecipato che incalzi l’azione politica dell’amministrazione comunale.

Decisione che arriva a seguito della presentazione dei risultati del secondo monitoraggio ambientale della falda e dei suoli ricadenti nella zona industriale di Barletta. A tal proposito si è svolta qualche giorno fa in Regione la V Commissione sul monitoraggio ambientale di Barletta, con i dati sulle falde e sul sottosuolo della zona industriale che hanno sollevato problematiche non indifferenti e riconducibili sia alle attività ancora in corso delle aziende esistenti, sia ai danni causati negli scorsi decenni da operazioni di smaltimento precedenti.

A promuovere la Commissione è stato il capogruppo PD Filippo Caracciolo dal quale è giunto puntuale l’appello alla collaborazione istituzionale tra i vari enti preposti per dare risposte chiare e certe ai cittadini su temi così importanti per la salute pubblica.

«Vi è una diffusa contaminazione del suolo, con diverse sostanze nocive come solventi e metalli pesanti – spiega il segretario del Partito Democratico di Barletta Cosimo Bruno – Non è chiaro, in base all’indagine, se tale contaminazione sia stata causata da sversamenti del passato o se, al contrario, sia ancora in corso un’azione inquinante da parte di attività industriali. I dati sono assai preoccupanti e necessitano di un monitoraggio costante e di interventi adeguati che portino alla graduale bonifica delle aree interessate.. L’assenza di previsione di adeguate risorse comunali per le questioni ambientali  mai stanziate in sede di approvazione del bilancio di previsione alimentano non poche incertezze e generano forte preoccupazione sulla capacità da parte dell’attuale Amministrazione di far fronte alle varie problematiche ambientali della nostra città».

«Barletta ha bisogno che questioni complesse e delicate come quelle ambientali vengano affrontate senza manie di protagonismo o ricerca di “visibilità” ma agendo concretamente e coinvolgendo cittadini ed istituzioni. D’altra parte l’assenza delle litoranee barlettane di Ponente e Levante dall’assegnazione della Bandiera Blu la dice lunga. Anche quest’anno infatti  il mare della Puglia si conferma tra il più pulito d’Italia. A stabilirlo le 8 Bandiere Blu assegnate alla regione dalla ONG internazionale Foundation for Environmental Education (FEE). Due le località ad essere premiate nella provincia di Barletta-Andria-Trani, ovvero Margherita di Savoia e Bisceglie».

«Per l’assegnazione dell’importante riconoscimento della Bandiera Blu, la ONG esamina l’assoluta qualità delle acque balneari, a cui somma altri criteri fondamentali come la salvaguardia ambientale e la gestione dei rifiuti, la presenza di aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi, servizi in spiaggia, l’abbattimento delle barriere architettoniche, corsi d’educazione ambientale, strutture alberghiere, servizi d’utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, le attività istituzionali e infine la pesca sostenibile. Per Barletta nulla di fatto. Ma i cittadini non ne avevano dubbi. L’ottenimento della bandiera blu del nostro litorale è una sfida: non ci riterremo soddisfatti fino a quando non avremo ottenuto il riconoscimento. Per farlo dobbiamo unire le forze».