Una notizia che pietrifica – restando in tema – denunciata questa mattina sulla pagina Facebook del Comune dal primo cittadino Cosimo Cannito e del circuito cittadino di Legambiente Barletta: in via Vittorio Veneto gli alberi piantumati sono stati sottoposti a cementificazione.

Tutt’intorno al tronco della pianta ora un angulus mortis, nel seno di un provvedimento di cui ancora non si conoscono i particolari. “Nel corso dei lavori per il secondo fronte della stazione ferroviaria, in via Vittorio Veneto, la realizzazione di un marciapiede ha comportato l’inopportuna cementificazione del colletto degli alberi presenti sul lato dell’ex distilleria.

Il Sindaco Cosimo Cannito, nell’esprimere disappunto e condanna per l’accaduto, ha impartito disposizioni al competente settore dell’Amministrazione affinché la ditta responsabile del cantiere rimuova seduta stante la pavimentazione in cemento, invitandola a condividere con l’Ente civico le future scelte funzionali alla viabilità”.

Una scelta opinabile, data l’eccessiva alcalinità del cemento, non positiva per le piante, ma non solo. Come è noto, metà del sistema radicale degli alberi si sviluppa a meno di un piede sotto la superficie del terreno.

Per consentire alla pianta di poter sopravvivere senza problemi è necessario che possa attingere sia all’aria che all’acqua. Contornare dunque il tronco di cemento potrebbe portare l’arbusto al soffocamento. Non solo arboreo ma anche edilizio il danno che potrebbe conseguirne. Le radici degli alberi possono svilupparsi al di sotto del cemento anche per diversi metri e infiltrarsi in fenditure minimali del pavimento, provocando un danno alla pavimentazione.

Per questo motivo sarebbe meglio evitare interventi come quello summenzionato.

Indignazione e rabbia da parte di Legambiente Barletta, che però solleva un quesito lecito: “Ci aspettiamo di conoscere i responsabili e di sapere quali provvedimenti saranno presi nei loro confronti, provvedimenti necessari affinché nessuno si prenda più certe licenze, provvedimenti senza dei quali chiunque è e sarà legittimato a fare ‘cavolate’ senza doversi giustificare. Ma al momento però abbiamo una cosa più importante a cui pensare: come eseguiranno i lavori di rimozione del cemento dal colletto dell’albero senza arrecare ulteriori danni? Se sono stati capaci di un simile scempio nella posa in opera (operazione se vogliamo più semplice) cosa saranno capaci di fare durante la sua rimozione? Ci auguriamo che il sindaco si stia preoccupando sul serio di questo aspetto perché visti i risultati dei lavori effettuati, abbiamo il timore che la cura a questo scempio sarà ancora peggio. Servirà un controllo puntuale ed attento durante i lavori altrimenti possiamo dire già addio agli alberi”.

Si attendono risposte e soluzioni.

A cura di Carol Serafino