Una fotografia così non la si vedeva da molto a Barletta: la coalizione progressista cittadina unita. Non per le “emergenze” elettorali, o meglio da ballottaggi elettorali. Speranza, di certo il centrosinistra di Barletta vuole ripartire da qui. Per “Proxima”, la festa di Sinistra Italiana organizzata per il 15-16-17 settembre in piazza Pescheria nel centro storico, i presupposti sono partiti proprio dalla politica locale: il primo degli incontri previsti è stata proprio la reunion dei segretari cittadini delle forze politiche che oggi si sono trovate all’opposizione di un centrodestra, che non aveva mai guidato Palazzo di città prima del sindaco Cannito. Santa Scommegna, oggi consigliere comunale del PD, è stata la competitor per il ballottaggio, ma Carmine Doronzo ha raccolto un cospicuo risultato a sinistra. Insomma il Centrosinistra non corse unito.

L’incontro di venerdì scorso è stato moderato dal giornalista Pino Curci raccogliendo i cocci di un mea culpa necessario e dovuto, dopo l’infausto esito elettorale dell’anno scorso. Anna Maria Cafiero, nelle vesti di padrona di casa come segretario di Sinistra Italiana – Barletta ha aperto attribuendo grande responsabilità alla stessa politica, in effetti c’è negli ultimi anni una mancanza di “senso della politica”, intesa come partecipazione, individuazione delle principali problematiche che attanagliano la città, visione. «Una città allo sbando» in cui la politica dovrebbe essere in grado di inserirsi per riparare le maglie troppo sfilacciate dell’intero tessuto sociale cittadino. Non si parla più di politica perché forse la politica non c’è più, o non è più la stessa, come ha ricordato il segretario del PSI, Silvestro Mezzina: è ora che la coalizione progressista faccia ammenda dei propri errori. Un grido misto a dolore e speranza, il centrosinistra barlettano spesso in questi anni ha commesso errori, per poi riproporli puntualmente il giorno dopo.

Ruggiero Crudele, rappresentante di Italia viva ha suggerito la formula, ripresa anche da altri interventi, di andare “oltre i personalismi”, sicuramente rievocando ciò che è accaduto alla vigilia della scorsa campagna elettorale per le Amministrative, cioè la biforcazione del campo progressista; questo probabilmente fu il principale motivo della disfatta e del successo del centrodestra. Ma non solo. La questione sui personalismi va chiaramente analizzata a 360°, non solo con semplici divagazioni che difficilmente offriranno spunti di miglioramento. Il contatto con la realtà forse perso, come riconosciuto dal segretario del Partito democratico cittadino, Cosimo Bruno, che ha sottolineato come fosse tanto tempo che non ci s’incontrava fisicamente e pubblicamente; bisogna innanzitutto essere in grado di offrire risposte concrete ai temi urgenti, ad esempio su quelli ambientali di cui la cittadinanza ha bisogno.

Gli argomenti ci sono, le persone vecchie e nuove anche: bisogna partire senza fare passi falsi. Senza ripetere gli stessi errori e dimostrare di esserci, anche quando non si guida il Palazzo.