Il vero dono di Luca è continuare a instillare la conoscenza, dando la possibilità di diffondere la cultura della ricerca scientifica, soprattutto ai più giovani, sottolineando l’importanza di piccoli gesti di solidarietà finalizzati a migliorare la vita di tutti. Un’importante evento di solidarietà verso il mondo della ricerca medica, questa mattina presso la sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello di Barletta, realizzato grazie all’associazione di volontariato “Il dono di Luca”, nata all’indomani della scomparsa del giovane avvocato barlettano Luca Caruso, avvenuta lo scorso 16 marzo per una neoplasia cerebrale .

La consegna di un assegno di 25mila euro, raccolto dalla collettività barlettana e anche di comuni vicini, è stato consegnato all’Unità di Neurochirurgia dell’Ircss Ospedale San Raffaele di Milano. Questo importante e significativo gesto voluto dai genitori e dagli amici ha fatto seguito all’interessante relazione del dott. Edoardo Pompeo, medico e ricercatore del San Raffaele soffermandosi sul ruolo delle moderne tecnologie in neurochirurgia. L’incontro è stato moderato dal giornalista Giuseppe Dimiccoli e ha visto l’intervento di Domenico Caruso presidente dell’Associazione, della dirigente scolastica del liceo Classico “A. Casardi” di Barletta, Serafina Maria Sterpeta Ardito, e del tesoriere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Francesco Contento.

«Oggi noi non facciamo beneficienza- così Domenico Caruso, padre di Luca – la nostra azione non va a beneficio dei soggetti che soffrono, ma è un’azione che va a beneficio della collettività come i ricercatori e li sosteniamo per le loro aspirazioni. Luca è un ragazzo che, a prescindere delle sue facoltà, era un ragazzo con un’intelligenza molto viva e aveva la gioia di vivere ed era disponibile nei confronti di tutti».

Accorato l’intervento del già medico, sindaco Mino Cannito, nel sottolineare l’importanza delle donazioni per far progredire la ricerca scientifica, sottolineando l’importante dono della collettività per il San Raffaele che ogni anno segue circa duemila pazienti provenienti da tutta Italia. «La ricerca in generale in qualsiasi ambito è importante – così il dott. Pompeo a margine dell’incontro – per lo sviluppo del Paese, la ricerca sulla salute è ancora più importante perché è il bene più prezioso che abbiamo. Il San Raffaele è un ente privato ma che lavora comunque in larga parte come se fosse ospedale pubblico e i benefici della ricerca si riflettono su tutti. La nascita di queste associazioni per noi è fondamentale al di là dell’aspetto pragmatico del supporto economico che aiuta e accelera tanto la ricerca, ma anche dal punto di visto umano per noi avere un riscontro umano su quello che stiamo facendo è fondamentale»