La sconfitta bruciante di ieri pomeriggio contro la capolista Altamura, coincisa con il secondo stop consecutivo e con l’allungo dei murgiani a +10, ha lasciato in eredità ai biancorossi una realtà ormai agli occhi di tutti da diverso tempo: questo Barletta non è da primo posto in classifica.

A certificarlo una prova opaca contro una delle pretendenti alla vittoria finale, una prova in cui, oltre all’indubbia bravura e solidità degli uomini di Giacomarro, sono venuti a galla tutti i limiti di questo Barletta. Una squadra che è tornata a fare fatica in fase offensiva(mai praticamente pericolosa per tutti i 90 minuti ndr), con ancora una sua identità da trovare e che sta anche progressivamente perdendo quella solidità difensiva di inizio stagione. Tre gol subiti dal Gravina, quattro nel derby con l’Andria e due ieri dall’Altamura che, seppur meritati e indiscutibili per quanto espresso nel rettangolo di gioco, sono arrivati per due grandi disattenzioni difensive di Inguscio e De Marino. Uno 0-2 che quindi allontana virtualmente ogni possibilità di primato della squadra allenata da Ciro Ginestra, ora in forte discussione ma che paga errori commessi da tutte le componenti, a partire dai vertici societari.

Aggiungiamo che, dopo una prestazione negativa, sia sacrosanto da parte della stampa che fa il suo lavoro e di una piazza che ha risposto con quasi tremila abbonamenti chiedere spiegazioni per la sconfitta di domenica. E invece, per la seconda volta consecutiva in questa stagione dopo il ko di Matino con il Nardò, si è deciso ancora una volta di non parlare. Dopo aver promesso nella scorsa estate un campionato di vertice, il percorso di crescita di una realtà, andando oltre i risultati sportivi sul campo, passa dall’ammissione di responsabilità verso una tifoseria che chiede soprattutto chiarezza. Invece il Barletta perde ancora, in campo e fuori, aumentando ancora quello scollamento ormai evidente tra società e tifosi, come hanno certificato i fischi e la contestazione partita al triplice fischio.

E adesso? Prendere atto che più di un errore è stato sicuramente commesso nella fase di programmazione di questa squadra e cominciare a muoversi sul mercato per portare al termine una stagione senza troppi affanni. In tal senso qualcosa potrebbe essersi mossa nelle ultime ore attraverso alcuni contatti con il direttore sportivo ex Foggia Piergiuseppe Sapio. Prima però, le spiegazioni ad una piazza a cui è stato promesso un campionato di vertice e che con l’Altamura non ha potuto che constatare amaramente una netta differenza con una squadra che ha dimostrato chiaramente di essere costruita per la promozione di Serie C.

A cura di Giacomo Colaprice

Foto di Sergio Porcelli-ASD Barletta 1922