”Non si vince con i soldi, si vince anche con un po’ di fortuna. Con due tre punti in più che meritavamo sul campo saremmo stati in linea per i nostri obiettivi. Chi dice che questa squadra possa vincere il campionato dice enormi c….te, questa squadra può giocarsela perdendo e vincendo con tutti, ma non può vincere il campionato”.

Parole semplici, dirette e realistiche quelle del tecnico del Barletta Ciro Ginestra, intervenuto nella conferenza stampa del 30 novembre. Un’assunzione di responsabilità forse sin troppo pesante per un allenatore che non ha colpe nell’allestimento nella squadra e che, nel corso dei suoi interventi di ieri, è riuscito a fare chiarezza senza alcuna esitazione. Le tredici partite effettuate avevano infatti fotografato un Barletta allestito probabilmente per un campionato diverso rispetto alla squadra da ”primato” o da ”vertice” promessa nella scorsa estate dai vertici societari. ”Mi assumo le mie responsabilità-ha detto il presidente onorario biancorosso-per le scelte sbagliate, ma ribadisco la mia volontà di fare un campionato di vertice. Tutti nella vita vogliamo vincere. Correggeremo gli sbagli fatti da me in prima persona e sono il primo ad essere deluso”. Vero che a nessuno piace perdere, ma non tutte le 18 squadre partecipanti a questo campionato hanno promesso un torneo da protagonisti ai propri tifosi.

Nell’intervento del direttore generale Beppe Camicia spazio invece ai temi della negatività e del mercato. ”Percepisco troppa negatività, pur non giustificando l’andamento della squadra. Con questo clima lavorare sul mercato diventa pesante. Faremo comunque qualcosa di importante, intervenendo in modo massiccio. Confermo le uscite e le indiscrezioni delle ultime ore, tra cui quella della separazione con Marsili. Nella giornata dell’1 dicembre annunceremo un nuovo innesto. Per quanto riguarda l’IVA, posso dire che è tutto sotto controllo”(qui per intervista a Telesveva).

In archivio la conferenza stampa. Una conferenza in cui si è provato a fare chiarezza su diversi aspetti e nodi che meritavano di essere sciolti da diverso tempo. Arriva per mano dell’allenatore, che ha dovuto allenare un gruppo largo da 30 elementi ma con tante anomalie(quella di avere un solo attaccante ad esempio ndr), la presa di contezza di quello che è il Barletta 2023/2024.

A cura di Giacomo Colaprice