Finalmente il più grande cantiere di Barletta è stato aperto, anche se parzialmente. Da oggi è percorribile al traffico e ai pedoni il sottovia carrabile e pedonale di via Andria.

“Sic transit gloria mundi”, la città si libera di un ingombrante cantiere che l’ha scombussolata notevolmente in questi 5 anni. Era il febbraio 2019 quando si decise la chiusura. Poi una serie di ritardi più o meno motivati. Non c’è nulla per cui festeggiare, ma sicuramente è un’importante boccata di ossigeno per la città.

Ricordiamo che l’opera rientra nel programma di eliminazione di tutti i passaggi a livello su tutto il territorio comunale attuato da Rete Ferroviaria Italiana, che ha programmato entro l’estate l’apertura della seconda parte di questo enorme cantiere, cioè il sottopassaggio di via Vittorio Veneto.

Questa mattina l’inaugurazione in via Andria con il sindaco Mino Cannito, alcuni rappresentati del Consiglio comunale e della Giunta, giornalisti e diversi cittadini: il gruppo ha percorso a piedi il sottopasso che ora è utilizzabile anche nel collegamento con via Callano. Non sono mancate in questa occasione le polemiche da parte di alcuni residenti che hanno denunciato “l’abbandono” da parte dell’Istituzione comunale. In precedenza il Sindaco ha voluto incontrare i giornalisti presso Palazzo di Città per alcune dichiarazioni: «Nel 2002, 22 anni fa il Comune di Barletta firmava con Ferrovie dello Stato  una convenzione  per eliminare il passaggio a livello di via Andria. Il 16 febbraio del 2019 il sottoscritto ordinava a RFI la chiusura del passaggio a livello di via Andria  e obbligava RFI ad iniziare i lavori  Quel giorno mi assunsi una grande responsabilità, ci misi la faccia e il mio coraggio sapendo che i tempi di realizzazione dei sottovia, stimati in tre anni circa, considerata  la complessità dei lavori  non sarebbero stati rispettati, ma per il bene di Barletta  dovevo rompere quell‘inerzia politica tecnico amministrativa che, come ho già detto, durava da 22 anni». Per onor di cronaca dobbiamo dire che in questo lasso di tempo c’è stata la realizzazione del sottovia di Via Einaudi, il sottopasso pedonale di via Milano e il sottovia presso il Santuario della Madonna dello Sterpeto.

«Si sappia che il Comune di Barletta – ha chiarito Cannito – non è il committente dei lavori. Questo lo dico ai miei cari detrattori e odiatori che mi attribuiscono colpe che non merito e con assoluta serenità di animo dico loro anche che gli insulti non mi scalfiscono perchè sono forte del mio operato. Com’è riportato dal verbale di consegna del sottopasso si evince che è RFI in qualità di stazione appaltante ad avere la responsabilità della progettazione e anche che l’ opera la realizza a propria cura e spese. Quindi il Comune non ci ha messo soldi di bilancio comunale anzi, voglio ricordare che il Comune approfittando dei lavori di via Andria, per evitare di rompere gli assi viari del sottovia appena realizzati e sperperare danaro pubblico, ha inteso realizzare in parte la condotta da 1600 mm che convoglierà a mare le acque piovane della 167, e utilizzare, con un altro progetto già realizzato, queste acque dopo opportuno trattamento per irrigare i giardini del castello.

Voglio anche ricordare che sin dal primo giorno di inizio lavori ho braccato RFI, Itaferr e Ferrotramviaria i cui interlocutori, ingegneri e amministratori cambiavano di volta in volta e quindi avevano bisogno di tempo per dare delle risposte alle mie continue sollecitazioni.

Per quanto riguarda il ritardo della consegna dell’opera, le date di conclusione dei lavori che io comunicavo erano quelle che mi venivano trasmesse da RFI con le note acclarate al protocollo comunale. Parlando dei ritardi di consegna dell’opera, questi non sono dipesi dal Comune che anzi è stato sempre molto collaborativo. Le cause dei ritardi sono ascrivibili alla pandemia, all’ aumento dei costi dei materiali, alla loro irreperibilità sul mercato, alle necessità di varianti del progetto essendo il progetto esecutivo vecchio di 22 anni e che, comportando altro ulteriore aumento dei costi di realizzazione, necessitava di una preventiva autorizzazione dei vertici aziendali alla spesa. Questo ha determinato un conflitto tra l’impresa esecutrice ed RFI tanto da essere più volte sul punto di risolvere il contratto anche perchè l’impresa veniva pagata con estremo ritardo oltre ai conflitti con gli esproprianti con Ferrotramviaria alla lentezza delle risposte da parte di altri enti.

Ho preteso che la consegna avvenisse oggi perchè RFI non poteva continuare a dare date senza mantenere l’impegno assunto. Chiedo scusa alla città per il ritardo della consegna anche se questo avrebbe dovuto farlo RFI e chiedo perdono se faccio una infrazione alla mia modestia, quel sottovia, se oggi è percorribile con le auto e a piedi, lo è perchè da Sindaco ho fatto quello che doveva essere fatto e che però non era stato fatto per 22 anni.

Oggi finalmente possiamo dire che è stata consegnata alla città una delle più complesse opere infrastrutturali della sua storia anche se c’è ancora da fare molto. Mi corre l’obbligo di ringraziare soprattutto i residenti per la pazienza avuta, per i disagi sopportati. Ringrazio i lavoratori e le imprese di via Callano e di via Andria. Ringrazio tutti i cittadini del quartiere che hanno dovuto sopportare enormi disagi, gli uffici tecnici e i loro dirigenti e funzionari, il comandante della Polizia locale e i suoi collaboratori. C’è ancora molto da fare e noi continueremo a lavorare per la conclusione di tutti».

Una cerimonia di inaugurazione, dunque, non in grande stile anche perché non c’è molto da festeggiare visti i ritardi e perché i problemi non sono terminati: « Il problema della raccolta delle acque – continua Cannito – non pregiudica la funzionalità e la sicurezza del sottovia perché abbiamo preso tutte le precauzioni possibili: entro un mese saranno attivate le pompe di sollevamento delle acque piovane e sarà messo in funzione il sistema di tele-allertamento per cui il problema è temporaneo e anche se dovessero determinarsi piogge torrenziali saranno messi in atto interventi tecnici che ripristineranno nel più breve tempo possibile la rifunzionalizzazione del sottovia».