Mai nella sua storia il Barletta aveva perso cinque partite di fila in casa. Perché questo accadesse è stato necessario aspettare la stagione 2023/24, quella che sul campo sta incarnando al meglio la legge di Murphy sulla pelle dei tifosi biancorossi: se qualcosa potrà andar male, andrà sicuramente peggio. L’1-0 del Nardò domenica scorsa al Puttilli, successo siglato dalla punizione di Guadalupi, ha riassunto in 90 minuti i limiti della squadra: incapace o quasi di calciare in porta – due soli tentativi nella stessa azione, di La Monica prima e De Marco poi – limitata psicologicamente e tecnicamente. Il risultato è il sestultimo posto a +4 sulla coda della classifica. Ezequiel Schelotto ha riassunto così il presente biancorosso.

Ha deluso come e quanto gli altri, l’ex Atalanta e Inter. Arrivato a Barletta come uomo copertina di un progetto tecnico riavviato nel segno della rivoluzione, in campo e in panchina, oggi rappresenta l’icona di un’incompiuta. ll rendimento tecnico è sotto gli occhi di tutti, così come la spaccatura tra tifoseria e proprietà. Contro il Nardò i gruppi organizzati della Curva Nord sono entrati sugli spalti a metà primo tempo, esibendo poi una coreografia in cui si dava del bugiardo al presidente onorario Mario Dimiccoli, accompagnata da sei citazioni dello stesso smentite dagli ultimi mesi sul campo.

L’arrivo di Bitetto in panchina non ha inciso, anzi: con l’allenatore barese due punti – comprendendo la trasferta di Fasano dove era in tribuna – in sei partite e due soli gol fatti. Barletta abulico, che non vince dal 12 novembre e si presenta allo scontro diretto di Bitonto – derby che Telesveva trasmetterà in diretta domenica 4 febbraio – con la necessità di far punti per allontanare lo spettro della retrocessione diretta. Quasi impossibile da immaginare un’estate fa.