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Gli applausi al Teatro Curci per lo spettacolo “Iliade. Il gioco degli Dei” si aggiungono al consenso e all’ammirazione al Punto Einaudi per la presentazione del libro “Mordere la nebbia”. Alessio Boni, attore, autore, regista, scrittore racchiude nella sua autenticità e nel suo talento, l’intenso percorso di una carriera conquistata con sacrificio e coraggio. Il pubblico nel corso dell’incontro organizzato da Punto Einaudi, Il Ghigno di Molfetta e Sezione Fidapa Barletta, percepisce l’impegno e la perseveranza dell’artista bergamasco. Da Sarnico, dalla Val Padana, parte il suo viaggio. Pienamente libero, mordendo quella barriera bianca, con tenacia, in tutti questi anni ha attraversato il ponte, aggredito gli ostacoli e raggiunto traguardi straordinari. Boni, racconta, sollecitato da Isa De Marco, la genesi della sua prima pubblicazione, nata durante il lockdown. Mentre la pandemia paralizzava il mondo, il 22 marzo del 2020 nasceva Lorenzo, il suo primo figlio. La potenza della vita del piccolo faceva a pugni con la morte che si impadroniva del pianeta e della provincia bergamasca, duramente colpita.

Di qui il progetto di scrivere le vicende di una vita, la sua crescita umana e artistica rafforzate da varie esperienze lavorative (piastrellista, poliziotto, baby sitter). La narrazione di Boni diviene sempre più interessante quando descrive l’approccio con Strehler, Marco Tullio Giordana (regista de La Meglio Gioventù, il film che gli cambia la vita) con i sui grandi amici Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni, Pier Francesco Favino. Teatro, cinema, televisione entrano a far parte della sua esistenza. Il solco è tracciato, quell’adolescente che aiutava il padre nell’attività di piastrellista e frequentava le lezioni serali di ragioneria, è ora apprezzato per brillante virtuosismo. Passionario, tenace, pragmatico, generoso e attento nell’universo planetario del sociale (Unicef e organizzazioni di carattere umanitario) Alessio Boni continua a mordere la nebbia, a lanciare messaggi di integrazione, condivisione, confronto costruttivo. Al Curci sorprende positivamente “Iliade. Il gioco degli Dei” rilettura del poema omerico. L’umanesimo occidentale sta tramontando – sostiene Boni – i classici, immortali, possono aiutarci in questa dimensione. La vita è nell’arco degli incontri e i veri eroi sono in ombra. Dobbiamo coltivare l’intelligenza del cuore, i momenti di comunione e non quelli di individualismo”. Battimani sentito in libreria, come del resto a teatro, suggellato da firmacopie, foto, selfie.

A cura di Floriana Tolve