Un canale di drenaggio che non drena più nulla. A Margherita di Savoia la pioggia battente ha allagato i campi, molti dei quali sono ancora immersi nell’acqua, facendo registrare notevoli danni alle colture di patate, carote e cipolle. Alcuni agricoltori hanno perso l’intero raccolto e altri stanno sforando il budget previsto per la cura del prodotto nel tentativo di salvare il salvabile. In verità secondo alcuni contadini tutta questa perdita, per quanto riguarda i terreni dell’area di Foce Nuova, si sarebbe potuta evitare con un’opera di manutenzione dal canale che il lungo il tratturo della zona avrebbe fatto sfociare nel mare tutta l’acqua che ha allagato gli arenili. «Il canale di Foce Quarto – afferma Lorenzo Galiotta, rappresentante della categoria – serve per scaricare le acque piovane e noi contadini vorremmo che venisse pulito per poter far defluire l’acqua accumulata nei terreni con la pioggia dei giorni scorsi. Questo è compito dell’amministrazione comunale, ma se nessuno di loro vuole intervenire almeno dessero il permesso a noi del settore di poter operare. Siamo stati lasciati soli senza che nessuno degli amministratori si sia affacciato per quantificare i danni e rendersi conto dell’emergenza che stiamo vivendo».
Le condizioni di quel canale sono sotto gli occhi di tutti: lo sbocco nel mare è stato ostruito da sabbia, detriti ed erba. L’acqua accumulata col tempo ormai è stagnante. La funzione di quella che è un’opera pubblica, fatta proprio per arginare i danni dovuti agli allagamenti, è di raccolta secondo il principio dei vasi comunicanti delle acque piovane che invadono i campi per poi scaricarle nel mare attraverso un grande tubo in cemento. Adesso oltre a non defluire l’acqua, il principio di Archimede funzione al contrario: essendo il livello più alto nel canale, l’acqua entra nei campi invece di uscire.
