“L’intitolazione ad Alfredo Reichlin del viale pedonale nell’area dell’ex distilleria, luogo in cui si vuole custodire il passato con il proposito di integrarlo con il presente, rende merito alla tenacia, all’intraprendenza, alla chiaroveggenza di un maestro di politica, di vita per tutti, ma in particolare per noi giovani”. Il senso dell’omaggio della città ad Alfredo Reichlin, a un anno dalla scomparsa, è stato ben espresso dagli studenti del liceo Classico “Casardi” che, insieme alle delegazioni di docenti e alunni dell’istituto comprensivo “Musti – Dimiccoli” e della scuola media “Fieramosca”, hanno partecipato alla cerimonia volta ad affidare alla memoria collettiva il messaggio di un uomo che si è misurato con le travagliate vicende del Novecento, dalla Resistenza contro il nazifascismo alla difesa degli ideali di libertà e di democrazia raccolti nella Costituzione repubblicana e, attraverso l’impegno di dirigente politico e parlamentare, a sostegno del Mezzogiorno e del suo ruolo nell’Italia unita. A scrivere è il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella.

Per ricordare Alfredo Reichlin, che a Barletta era nato nel 1925, l’Amministrazione comunale gli ha dedicato questa mattina un viale nell’area dell’ex distilleria, dove è stato consegnato ai familiari il certificato della cittadinanza onoraria conferitagli nel 2015 dal Consiglio comunale in occasione del suo novantesimo compleanno, ma che la malattia non gli aveva consentito di ritirare. La piantumazione di un albero da parte degli studenti ha suggellato l’omaggio istituzionale, civile e politico, con la commossa partecipazione dei parenti, di amici, collaboratori e personalità che avevano condiviso il percorso del partigiano, politico e parlamentare battutosi per gli ideali di libertà, di giustizia e di democrazia, contribuendo alla rinascita unitaria della nazione e al progresso civile, come Salvatore Biasco, Massimo D’Alema, Paolo Franchi, Luigi Zanda, oltre a numerosi assessori, consiglieri comunali e autorità civili e militari.

“C’è da raccogliere – ha affermato il sindaco Pasquale Cascella – e affidare alle nuove generazioni, il messaggio consegnatoci da Reichlin con una visione critica del passato, sulla cruda realtà della crisi che è tornata a prendere il sopravvento e, soprattutto, sulle incognite del futuro. Per questo abbiamo scelto di ricordare la sua figura nell’area dell’ex distilleria, uno spazio degradato che siamo impegnati a sottrarre alla speculazione per riqualificarlo e trasformarlo come perno del rilancio della città. Una metafora, se si vuole, per un impegno a cui non si deve rinunciare”.

Toccanti le parole di Roberta Carlotto Reichlin, che ha sottolineato il corale sentimento di gratitudine dei familiari alla comunità di Barletta per l’omaggio passionale e generoso a un protagonista della politica, valorizzando il legame con la sua città natale e la terra d’origine. Poco prima, insieme a Lucrezia e Pietro Reichlin, i nipoti, Luciana Castellina e altri familiari, era stata visitata la palazzina Reichlin in viale Marconi, entrata a far parte del patrimonio comunale prima del secondo conflitto mondiale, oggi sede del settore Manutenzioni dell’Ente, e prossima a ospitare una biblioteca di comunità.

Nel pomeriggio, nella sala rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello la riflessione pubblica, coordinata da Paolo Franchi, ha approfondito esperienze ed elaborazioni di Reichlin con gli interventi, per la Fondazione Gramsci e la Fondazione Di Vagno, rispettivamente di Franco Cassano e Gianvito Mastroleo, i contributi di Massimo D’Alema, Giuseppe Laterza ed Enzo Lavarra, i messaggi inviati da Giuliano Amato e Rino Formica, e un videomessaggio del presidente emerito Giorgio Napolitano. “Questo incontro – ha tenuto a sottolineare Pietro Reichlin – rinsalda il legame particolarmente sentito con la città di Barletta”.