Si è svolta giovedì sera, a Barletta in piazza Pescheria la serata dedicata alla celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato, intitolata Similitudo. L’evento rimandato per questioni atmosferiche, ha preso vita in un clima leggermente più estivo, in un’atmosfera di grande festa ed unione, amicizia ed umanità. La serata ha visto un dibattito di presentazione, prima della proiezione del film Similitudo. Nel corso della conferenza sono intervenuti Gianpietro Losapio, presidente della comunità San Francesco Onlus, Laura Triminì, responsabile del progetto Sprar Barletta, Stefania Damato, assistente sociale del settore servizi sociali del comune di Barletta con il vice sindaco Marcello Lanotte.

Un momento vissuto con gioia dove si è deciso di condividere quanto accomuna i richiedenti asilo ed i rifugiati, proprio nel corso delle discussioni che stanno interessando l’Unione Europea sul tema dell’immigrazione e su quali siano le politiche da adottare sul fenomeno. «L’idea di #Similitudo è nata come qualcosa che voleva essere forse un po’ più semplice, una sorta di laboratorio di danze popolari, –ha dichiarato ai nostri microfoni Maria Filograsso, attrice barlettana tra gli ideatori del documentario– che avesse a che fare con la nostra tradizione, ma il nostro gruppo era già nato ed era corposo, così abbiamo deciso di sviluppare la nostra esperienza didattica con loro, i ragazzi dello Sprar: da lì è nato il video».

«Il momento della danza in Similitudo è nato per creare integrazione con i ragazzi dello Sprar, –ci ha raccontato Domenico De Ceglia, regista molfettese che si è occupato di Similitudo– per poter entrare in confidenza ed aprire i loro mondi ed i loro cuori a noi, inizialmente degli emeriti sconosciuti per loro. Il documentario ha mostrato vari lati della questione: la realtà dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Italia e la loro quotidianità; dall’altro lato siamo andati in giro per il mercato a fare interviste, vedendo l’umanità degli italiani e dei barlettani. Abbiamo capito che il razzismo è più un fenomeno mediatico, infatti coloro che sono intervenuti nel corso delle riprese, non hanno mostrato un atteggiamento razzista. L’insieme è stato un momento divertente e prezioso, che si è fuso con frammenti di vita quotidiana dei ragazzi stessi dello Sprar».

Musica e cultura, per celebrare e sensibilizzare sull’importanza dell’inclusione e dell’integrazione, partendo dalla considerazione che tutti gli esseri umani sono accomunati da moltissime caratteristiche. Lo scopo dell’iniziativa è stato infatti proprio quello di celebrare quello che ci rende simili, da qui la scelta del titolo “Similitudo”, per eliminare ciò che ci divide.

Focus fondamentale della serata è stato quello della proiezione di #Similitudo, realizzato da Farfactory Lab, un collettivo all’interno del quale collaborano esperti formatori ed artisti, che si occupano prevalentemente di alfabetizzazione al cinema e all’audiovisivo. Il documentario ha visto la diretta partecipazione di alcuni ospiti dello Sprar di Barletta, uno dei primi progetti ad essere stati avviati nel Meridione, che sono stati coinvolti in una serie di interviste per strada nella città di Barletta in quelli che sono i principali luoghi di aggregazione o nei mercati cittadini.