Estenuante stillicidio. Forse inutile. È quello che si sta concretizzando nella politica barlettana, a seguito della spaccatura interna alla maggioranza che dovrebbe sostenere il sindaco neo eletto Mino Cannito. Novità politiche pare non ce ne siano nella “grossa coalizione”, anche se lunedì 16 in occasione dell’insediamento ufficiale del Consiglio comunale, Cannito aveva dichiarato «superate» le questioni relative alle difficoltà di eleggere il presidente del Consiglio comunale. Ricordiamo, infatti, che all’origine di questa spaccatura vi è un documento sottoscritto da ben nove consiglieri della maggioranza che non hanno condiviso la Giunta formata da Cannito e il nome indicato per la presidenza del Consiglio, cioè quello di Sabino Dicataldo della Buona Politica.

Una novità, in effetti, c’è: oggi sarà ufficializzata la convocazione della prima seduta reale del consiglio comunale, per venerdì 3 agosto alle 16. Così verrà rispettato l’obbligo legislativo di procedere con la convocazione entro i 10 giorni previsti dall’insediamento del 16 luglio. Tuttavia, si fanno insistenti le voci per cui in realtà la seduta andrà “deserta”, dando più tempo per trovare una soluzione all’interno della maggioranza. La Giunta sta già lavorando anche se con una donna assessore in meno rispetto alle norme sulla parità di genere, ma il Consiglio è praticamente immobilizzato non consentendo quella dialettica democratica affidata alla massima assise cittadina. Attraverso tecnicismi regolamentari e legislativi, in questo caso si dovrebbe arrivare a settembre. I cocci sono ancora rotti: come e quando saranno risanati? La città ha fretta per concretizzare le tante speranze; la lungimiranza non manchi nei nostri politici. Insomma un’estate ancor più rovente per la politica barlettana, poi si sa il tempo porta consiglio (chissà forse anche il Presidente) e la votazione per eleggerlo è segreta.

Il Partito Democratico ha riunito, qualche giorno fa, i candidati e gli eletti alle Amministrative scorse, deliberando la decisione di fare un’azione di opposizione all’attuale maggioranza amministrativa, “sostenendo un proprio candidato per la Presidenza”, anche se non hanno ancora deciso il nome di bandiera, aggiornandosi ai prossimi giorni; il PD ha cinque consiglieri, dunque 5 voti. Il Movimento 5 Stelle, con i suoi quattro consiglieri comunali, sosterrà la candidatura del loro consigliere Antonio Coriolano, portavoce del gruppo. I due consiglieri di Città Futura, Doronzo e Quarto, fanno sapere che con certezza non sosterranno una candidatura della maggioranza. Ricordiamo che questa seduta sarà presieduta dalla consigliera Maria Angela Carone (M5S), come “consigliera anziana” (cioè quella che ha ottenuto più consensi della lista più suffragata).