Maria Campese

Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale che si celebrerà nel pmeriggio vi è anche la proposta di deliberazione per il progetto di realizzazione di casa canonica nei locali dell’ex chiesa del Buon Pastore sita in via Vitrani. Su tale argomento si è espressa la consigliera comunale di Sinistra Unita Maria oltre che membro della commissione consiliare Urbanistica, Maria Campese. Queste le sue parole: «All’ordine del giorno del consiglio comunale odierno è iscritto un punto che riguarda la proposta di deliberazione inerente il “Progetto per la realizzazione di casa canonica relativa alla parrocchia Buon Pastore sito in Barletta alla via Vitrani” (già Villaggio del Fanciullo).

Si tratta di un progetto che prevede la demolizione della vecchia parrocchia Buon Pastore e la costruzione al suo posto di una palazzina a tre piani che si compone di quattro appartamenti e parcheggi a piano terra. Tale costruzione dovrebbe sorgere su suolo di proprietà comunale che era stato concesso alla Curia per edificare in via provvisoria la vecchia parrocchia Buon Pastore (quella di via Vitrani), in attesa che venisse costruita la nuova parrocchia, cosa che è poi avvenuta negli anni ’90 (chiesa ubicata nelle traverse di via Vitrani e via Andria). A seguito della costruzione della nuova parrocchia, il terreno avrebbe dovuto essere restituito alla collettività, quindi tornare in possesso del Comune. Invece nel 2009 fra il Comune e la parrocchia Buon Pastore viene stipulata una convenzione per la concessione a titolo gratuito del suolo per la durata di 60 anni, convenzione che all’art 5 recita: “La presente concessione è da intendersi a titolo gratuito, trattandosi di beni immobili da utilizzare per fini di pubblica utilità”. La proposta che viene oggi avanzata dalla Curia è di demolire la vecchia parrocchia, attualmente adibita a centro ricreativo/oratorio, ed edificare al suo posto una palazzina che si compone di piano terra adibito a parcheggio privato della superficie di mq 83.10, di due piani superiori ad uso abitativo per complessivi mq 261.42 per allocarci ben 4 appartamenti, e all’ultimo piano (quarto piano fuori-terra) si realizzerebbero altri 35 mq circa come vani tecnici.

Orbene, qual è il fine di pubblica utilità di tale intervento? È preminente l’uso ad abitazione (ben 4 appartamenti con relativi parcheggi) rispetto all’uso ad oratorio per i ragazzi? Dov’è l’uso sociale della motivazione alla base di questa concessione? Si demolisce il manufatto che ne giustifica il pubblico interesse, per far posto a parcheggi privati e ben 4 alloggi. Può ritenersi ancora valida la convenzione di concessione del suolo per ‘pubblica utilità’?

Il progetto è sottoposto all’attenzione del consiglio comunale perché non rispetta le norme di Piano Regolatore attualmente vigenti nel Comune di Barletta, per cui viene richiesta la deroga sul rispetto delle distanze, delle altezze, etc. Mentre per i comuni cittadini valgono le norme stabilite per tutti, per la Curia si chiede di contravvenire al rispetto delle norme, proprio in virtù della funzione sociale che la parrocchia dovrebbe esercitare.

Ma in tale proposta l’unico elemento che emerge con evidenza è l’utilizzo speculativo del suolo di proprietà comunale (quindi di tutti i cittadini), senza preoccuparsi dell’assenza di spazi e servizi per i giovani del quartiere. Ancor prima di sottoporre la proposta al consiglio comunale l’assessore proponente avrebbe dovuto quantomeno indagare sulla dotazione di servizi nella zona interessata, verificandone il deserto, e prima di farsi strumento proponente avrebbe dovuto verificare qual è l’utilizzo per pubblica utilità preminente per la nostra città, se l’uso sociale dell’attuale manufatto o l’utilizzo abitativo privatistico della palazzina a realizzarsi. E se la parrocchia non è più interessata a svolgere attività ricreative in quello spazio, l’assessore avrebbe dovuto proporre all’attenzione del consiglio comunale non certo tale progetto speculativo ma la proposta di revoca della concessione alla parrocchia del suolo comunale.
Alla Curia va detto con chiarezza che se intende rendere un servizio ai giovani e dar vita ad un centro ricreativo che ben venga, ma se l’obiettivo è quello dell’investimento immobiliare, allora: No, grazie! Un’amministrazione caratterizzata a sinistra mai avrebbe avallato una tale proposta. È questa la riprova che di sinistra questa amministrazione non ha proprio nulla».