Ogni anno si verificano decine di migliaia di morti improvvise, tra adulti e bambini, per cause come ostruzione delle vie aree o attacco cardiaco. Questi dati potrebbero essere fortemente ridimensionati se ci fosse una maggiore diffusione delle pratiche di primo e pronto soccorso, purtroppo ancora sottovalutate o ignorate dalla maggior parte di noi. A questo proposito sabato 19 novembre si è tenuto presso la Sala Rossa del Castello un incontro di presentazione e formazione incentrato su manovre di disostruzione da corpi estranei e primo soccorso pediatrico con defibrillatore. L’associazione Gruppo Formatori Schoolbat, con sede a Trani, è nata solo nel gennaio 2016, con lo scopo di diffondere manovre salvavita, ma il suo impegno sul territorio è già notevole. «In anni di lavoro nel 118 ci siamo resi conto che molte morti improvvise potrebbero essere evitate se si conoscessero alcune manovre.- ha dichiarato Amedeo Curci, presidente dell’associazione – Perciò abbiamo fondato questo gruppo, con il sostegno della Scuola Italiana Emergenze. Abbiamo lanciato dei progetti nelle scuole, perché crediamo che insegnare ai giovani significhi investire sul futuro della cittadinanza, ma i nostri corsi sono rivolti a tutti, nella speranza di riuscire a sensibilizzare e interessare gran parte della popolazione».

sala rossa

All’evento ha partecipato il consigliere che presiede il Comitato Regionale di Protezione Civile, Ruggiero Mennea, il quale ha sottolineato l’importanza di eventi di questo tipo per diffondere una cultura della prevenzione.  «Una larga diffusione delle nozioni di base di primo soccorso salverebbe molte vite, ma purtroppo non ci siamo ancora resi conto degli effetti benefici di questo tipo di cultura. La legge che prevede l’obbligo per tutti i centri sportivi di possedere un defibrillatore ha già subito quattro proroghe. È paradossale che lo Stato consideri questa legge come una cosa marginale, ma questo dovrebbe scatenare un maggiore impegno da parte di tutti noi. Come Istituzione Regionale abbiamo pensato che spettasse a noi scuotere le coscienze degli amministratori pubblici locali, per cui stiamo lavorando a una proposta di legge regionale che incentiva l’uso del defibrillatore. Inoltre, con la Protezione Civile stiamo portando il progetto nelle scuole, perché un processo culturale deve passare dai più giovani, e da quel terreno fertile che rappresentano le scuole. Siamo convinti che la cultura della prevenzione debba diventare un modo di vivere in società». Infine il Consigliere ha espresso la sua gratitudine nei confronti degli organizzatori dell’evento, e di tutti i volontari che rappresentano una colonna portante nella Protezione Civile e una grandissima risorsa per il nostro territorio.