È sorta spontaneamente la voglia di riqualificare un vecchio elemento urbano come il palo della teleferica, protagonista di un gesto artistico altamente significativo a cura di Massimiliano Cafagna, Francesco Delrosso e Saverio Rociola. «La via del sale trasportava “l’oro bianco”, questa materia vivida e pura che sprigionava ricchezza» e all’antica ricchezza è stato appunto restituito il vecchio palo, grazie all’opera di tre novelli Re Mida che hanno avvolto con coperte isotermiche dorate, il cemento storico sulle cui forze viaggiava una sostanza dal grande valore. La teleferica infatti collegava Margherita di Savoia direttamente al porto di Barletta, velocizzando il trasporto del sale, di cui viaggiavano circa 175 tonnellate all’ora sul robusto sostegno dei pali di cemento, che attraversavano anche il mare per oltre 1 km. Simbolo della città furono dimessi negli anni ’80 e poi definitivamente demoliti (quelli in mare) alle soglie del nuovo millennio.

«Le cromie lucenti della nostra torre alzano la voce sui colori tenui della campagna circostante e si fanno veicolo di un messaggio, la volontà di essere protagonisti nella riqualificazione della nostra città-proseguono poi gli artisti-In quest’epoca di immobilismo culturale la nostra operazione si qualifica come un atto istintivo, un’azione critica per discutere sul futuro degli spazi appartenenti alla comunità». L’arte come antidoto contro la “dimenticanza”, insomma un rimedio da assumere “cum grano salis”, ovvero con un pizzico di buon senso, come diceva Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia.