«Luci ed ombre durante il Consiglio Comunale del 27 Marzo per ciò che riguarda la salute dei cittadini e la soluzione dei problemi ambientali della città di Barletta – questo il commento di Sandra Parente del Forum Salute Ambiente in seguito all’approvazione nell’incremento di finanziamento decisa nella seduta trascorsa nella massima assise cittadina – Da una parte possiamo ritenerci soddisfatti per il finanziamento di 100.000 Euro per l’avvio di una campagna di monitoraggio ambientale incentrato sulla raccolta dei dati dell’inquinamento delle matrici ambientali nell’area industriale e urbana, così come stabilito dalla delibera di iniziativa popolare approvata lo scorso 29 novembre. Un risultato importante che dimostra come l’impegno costante e coraggioso del Forum Salute e Ambiente, con il supporto dei cittadini e dei movimenti che non si rassegnano al disastro ambientale conclamato del nostro territorio, sia in grado di suscitare, anche in modo trasversale, la responsabilità politica dei consiglieri comunali su questi temi così spinosi per l’Amministrazione.

Dall’altra invece siamo rimasti delusi dal mancato finanziamento della tariffazione puntuale da parte del Consiglio Comunale. La zoppicante maggioranza, che nonostante tutto ancora sostiene il Sindaco Cascella, non ha avuto infatti la forza e la coesione necessaria per approvare un provvedimento che rappresenta il primo passo per applicare efficacemente la Strategia Rifiuti Zero sul nostro territorio. Questo tema è stato l’argomento centrale nella discussione precedente all’approvazione del bilancio, e sono state varie e numerose le voci dei consiglieri che chiedevano l’applicazione della tariffazione puntuale al posto della Tari, considerata da tutti ingiusta nei confronti dei cittadini virtuosi. Eppure, per ammissione della stessa maggioranza il successo maggiore di questi quattro anni di amministrazione è stata proprio la raccolta differenziata porta a porta, un successo dei cittadini e dei movimenti che l’hanno fortemente sostenuta nonostante il muro di obiezioni che venivano sollevate contro questo provvedimento. Ora sappiamo bene che è solo grazie al porta a porta che si è evitato di triplicare i costi di smaltimento complessivo dei rifiuti, e sappiamo anche che se non vi è stato un aumento della Tari è solo grazie al risparmio di circa 20 euro a tonnellata che il Comune riuscirà ad ottenere dal prossimo mese. Sappiamo che i cittadini, non vedendo nessuna convenienza economica,  sono meno motivati ad effettuare la differenziata ed infatti la percentuale è già scesa sotto il 70%, quando nel 2015 si era superato il 72%.

Ma allora perché non si introduce la tariffazione puntuale che, dove applicata, nei primi sei mesi permette di raggiungere l’80% dei rifiuti differenziati, e di garantire quindi quel risparmio ulteriore per liberare risorse? I posti di lavoro che questo settore potrebbe creare con i dovuti investimenti non interessano all’amministrazione di centro-sinistra? Si preferisce invece attaccarsi sempre al carro di Bar.Sa. Spa, che sconta  un managment non all’altezza di quelle che sono le sue sfide economiche, per la quale in questo momento l’adozione della Strategia Rifiuti Zero rischierebbe di ridimensionare il suo (stra)potere contrattuale e politico sull’Amministrazione barlettana. Il dato politico importante è che tutta la discussione del bilancio è stata incentrata sull’applicazione della strategia rifiuti zero, sull’adozione della tariffazione puntuale e sul monitoraggio ambientale. Questo dimostra che le nostre battaglie sono ormai diventate patrimonio della collettività. Tutto ciò è stato possibile anche attraverso processi radicali di partecipazione e autorganizzazione dal basso che hanno saputo incidere sul tessuto sociale del nostro territorio. Chiaramente questo non basta, ora c’è bisogno di mettere in campo gli strumenti adeguati per rendere operativo il monitoraggio ambientale delle aziende insalubri attraverso  l’istituzione di un tavolo tecnico paritario tra istituzioni e il Forum salute Ambiente. L’unica nota stonata sull’approvazione del finanziamento della delibera di iniziativa popolare è stata l’uscita dall’aula prima del voto del Consigliere Caracciolo(presidente della Commissione Ambiente della Regione Puglia); ci piace pensare che non abbia compreso la portata della delibera.