Non sono certamente mancate arte ed emozioni durante la rassegna “Preludi di Danza“, presentata da Floriana Tolve lunedì 29 aprile presso il Teatro Curci di Barletta. Nonostante la pioggia e l’improvviso maltempo, il pubblico non si è scoraggiato e ha omaggiato con la propria presenza un anniversario così importante. In questa data, infatti, viene celebrata ogni anno la Giornata Mondiale della Danza, promossa dall’International Dance Council dell’Unesco, e che ancora oggi nella sua 5° edizione unisce a ritmo di musica i paesi di tutto il mondo. Il 29 aprile 1727 nasceva il grande coreografo Jean George Noverre, ritenuto lo Shakespeare della danza, colui che di questa meravigliosa arte ha rivendicato l’autonomia, desiderando esprimerne al meglio anima e natura. Sulla sua stregua Mauro de Candia (in questi giorni impegnato a San Pietroburgo), coreografo barlettano e organizzatore dell’evento insieme ad Arte&Balletto, dal 2015 si impegna a  portare avanti una “missione”: tramandare l’amore per quella “polvere cosmica” (come la definiva Einstein) che è la danza. 

20190429_221723

Academie de Danse (Mola di Bari), Arte in Movimento (Trinitapoli), Barlett(Art) Academy (Barletta), Dance Studio Etoile (Bari), Fuoriscena (Rutigliano), Il Laboratorio della Danza (Molfetta), Invito alla Danza (Barletta), Teatro Danza (Barletta) e Wellness Academy (Barletta): queste le nove le scuole di danza che da tutta Puglia hanno animato la serata e incantato il pubblico con le loro coreografie. 70 i ballerini in scena, con un’età media compresa fra gli 8 e i 30 anni, che in un trionfo di passi, movimenti, stili diversi e costumi di scena hanno regalato alla platea vere e proprie “storie”. “Risonanze”, “Estasi”, “Shadhaver”, “Oliver Twiste”, “What would happen next”, “Icaro e l’ebbrezza del volo”, “Il Barbiere di Siviglia”, “I colori del Sud”, “Il Re Leone”: questi invece le coreografie portate sul palco dai ballerini, ad opera dei maestri Fabrizio Natalicchio, Rossella Summo, Viviana Tatò, Grazia Dicataldo, Stella Giliberti, Flora Gargano e Giuseppe Casiero. Un’interessante commistione di danza moderna, contemporanea, tribale, pizzica salentina, musical, attraverso cui ognuna delle scuole ha espresso la cangiante e imprevedibile natura dell’esistenza stessa. A concludere la serata, come ciliegina sulla torta, la splendida citazione di Henry Havelock Hallis: “la danza è la più sublime, la più commovente, la più bella di tutte le arti, perchè non è una mera tradizione o astrazione della vita, è la vita stessa”. 

A cura di Carol Serafino