Grande interesse ha suscitato la presentazione del libro “Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese”, del giornalista e cicloesploratore Roberto Guido, che si è tenuta sabato 18 maggio, alla presenza dei moderatori Luisa Filannino, guida turistica, e Alfredo De Giovanni, scrittore e geologo. Il luogo scelto per ospitare la rappresentazione è ricaduto sulla graziosa isola felice di Spiaggia Verde, in località Ariscianne, un luogo sul limite territoriale fra Trani e Barletta, al confine di una 《straordinaria emergenza paesaggistica e storica, dove sono nate Barletta e la Valle dell’Ofanto》, come detto da De Giovanni in apertura. Tantissime le associazioni partecipi, da Legambiente a Barletta Sportiva, da OFF ROAD ai Bicipedi di Andria. Almeno 29 invece i ciclisti, tra professionisti e semplici appassionati, che alle 17 in punto sono arrivati a Spiaggia Verde in sella, smistandosi poi fra i vari posti a sedere.

L’evento, organizzato dalle associazioni barlettane Barletta sui Pedali, Ciclopaesaggiando e Fra Storia e Natura, con la collaborazione della LILT – Sezione di Barletta, ha un suo quid molto importante e giunge non a caso in questo periodo dell’anno. Siamo infatti nell’era del turismo lento, in cui è fondamentale procedere ad una riqualificazione delle aree verdi, della biodiversità e geodiversità, per dimostrare che la coesistenza fra intervento dell’uomo e natura non è necessariamente causa di danno (come siamo abituati a credere) ma può apportare delle migliorie nel rispetto però dell’ambiente e degli equilibri ecosistemici.

Il libro di Roberto Guido si presenta dunque come un amalgama di avventura ed emozioni e come una vera e propria linea direttrice, coadiuvante i luoghi meravigliosi che, pedalando, si incontrano lungo la ciclovia e le tracce storiche dell’Acquedotto Pugliese, il più grande d’Europa. Quest’ultimo è uno delle infrastrutture più importanti del Sud Italia, soprattutto perchè ricco di storia e per questo, rispetto ad altre ciclovie purtroppo deserte, indiscutibile meta attrattiva.

Il libro è suddiviso internamente in 9 tappe, affiancate ai versi dei grandi della letteratura (da Tommaso Fiore al paesologo Franco Arminio), lungo un percorso che si snoda fra Campania, Basilicata e Puglia. Caposele, Calitri, Atella, Venosa, Castel del Monte, Cassano delle Murge, Locorotondo, Manduria, Nardò e Santa Maria di Leuca: ecco lo straordinario itinerario percorso dal cicloesploratore di origine salentina, il cui punto di approdo è la magnificente Cascata Monumentale nel cuore del Salento. A supportare questo racconto 250 diapositive, testimonianza di archeologia industriale e territori molto particolari, che hanno incantato i presenti e reso decidamente giustizia alle parole.

Un notevole attestato di riconoscimento al nostro territorio dunque, che ha rappresentato anche un importante esempio di turismo esperenziale oltre che il primo passo verso il rilancio di una delle regioni più suggestive del mondo. Un sentito grazie dunque va sicuramente a Roberto Guido che ci ha dimostrato, come da lui stesso affermato, che 《l’intervento dell’uomo può avvenire in armonia con la natura. Questo produce bellezza》. 

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a cura di Carol Serafino