Come molti altri aspetti della vita degli italiani il Coronavirus ha cambiato anche il modo di laurearsi. Per gli studenti che avevano una seduta di laurea programmata per il mese di marzo o per i primi giorni di aprile sono giorni difficili, tra l’attesa di comunicazioni ufficiali da parte dell’università e il timore di vedere la propria seduta rinviata. Alcuni di loro sono ancora in sospeso, mentre altri hanno ricevuto risposte.
Il barlettano Gianluca Messinese, iscritto al corso di laurea in Informatica presso l’università degli Studi di Bari è uno di questi. Dopo giorni di dubbi e incertezze, ha avuto un colloquio telematico con il suo professore relatore e gli è stato annunciato che la discussione della sua tesi avverrà il 19 marzo.
Naturalmente, come previsto dal Dpcm emanato dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, non sarà una seduta di laurea convenzionale. Tra Gianluca e la Commissione (anch’essa ridotta) non ci saranno strette di mano e non parlerà davanti a una sala piena di amici e parenti. Lui e altri venti studenti il 19 marzo accenderanno il computer, accederanno alla piattaforma Microsoft Teams e riceveranno il proprio titolo a distanza, dopo aver esposto il proprio elaborato di tesi.
«Non mi preoccupa l’idea di utilizzare una piattaforma digitale per discutere la mia tesi di laurea- ha raccontato nel corso di un’intervista telefonica- Sono abituato all’uso di questi mezzi e ho anche avuto diversi colloqui telematici, anche della durata di diverse ore. Ciò che mi mancherà sarà il calore dei miei cari intorno, l’impossibilità di mostrare loro il risultato del mio percorso».
Ma Gianluca non si lascia abbattere. Sa che i festeggiamenti sono solo rimandati, e preferisce il metodo della discussione telematica alla prospettiva di un rinvio della seduta. «La chiusura delle università mi ha preoccupato. Ho subito pensato di dover rimandare la seduta e, di conseguenza una partenza che sarebbe fissata per la fine di aprile, per scopi lavorativi. Poi è arrivato l’annuncio del Rettore, per cui mi sono tranquillizzato. Al momento sono molto focalizzato sullo studio e sull’elaborazione di un progetto da consegnare, per cui mi trovo in una situazione di leggera confusione».
Con un po’ di tensione, Gianluca ha affermato di avere già progetti per il dopo laurea, sperando che la situazioni migliori. «Ho lavorato per sei mesi con un’azienda di Dublino, e sono pronto a raggiungerla alla fine di aprile. Ho paura di dover modificare i miei piani, ma l’azienda si è dimostrata comprensiva e mi ha tranquillizzato sulla possibilità di ritardare l’inizio del mio lavoro senza problemi».
La situazione è talmente inaspettata che Gianluca non ha avuto neanche il tempo di pensare agli aspetti più futili, come l’abbigliamento più adatto all’occasione: «Data la chiusura dei negozi, non potrò comprare qualcosa di nuovo. So di laureandi telematici che hanno indossato giacca e pantaloni del pigiama. Io non ho ancora deciso, ma probabilmente opterò per qualcosa di più comodo rispetto al solito abito».