«Scoppio di salute. E non vedo l’ora di riabbracciare mia moglie, che probabilmente è in dolce attesa, ed i miei bambini. Nel momento più buio, la vita si è manifestata in tutta la sua forza, quasi fosse un messaggio divino»: a parlare, con il sollievo liberatorio di chi è riuscito a vincere un terribile male, è proprio il paziente 1 della Bat, come è riportato in un’intervista pubblicata questa mattina dalla Gazzetta del Mezzogiorno. L’uomo, 47 anni, residente nella città di Trani ma a capo di un’attività commerciale a Barletta, a inizio marzo aveva iniziato ad avvertire i primi sintomi “intimidatori”, perlopiù una febbre persistente che, il 2 marzo, successivamente ad una settimana di autoisolamento, lo ha costretto a recarsi presso il nosocomio di Bisceglie. Dopo essersi sottoposto a ben 4 tamponi, è risultato positivo al Covid-19. Ormai fuori dall’incubo, clinicamente guarito ma non ancora negativizzato completamente, dopo una lunga degenza, l’imprenditore ha potuto rivedere la moglie e i suoi figli. Nessuno dei famigliari dell’uomo, pur avendo dovuto sopportare la quarantena, ha per fortuna contratto l’infezione. Colui che ormai si è tolto di dosso il marchio di “paziente 1”, nel descrivere il supplizio che ha dovuto sopportare e quali erano le speranze che nutriva, ha lasciato un messaggio importante ai suoi connazionali:«Spero che la gente si attenga alle regole e che questa terribile pandemia venga arginata il prima possibile». Noi gli auguriamo una pronta e definitiva guarigione, auspicando che le sue parole si diffondano a raggiera e possano essere veicolo di tanta speranza e soprattutto di responsabilità verso il prossimo.