MILAN, ITALY - MARCH 05: A lab worker tries to isolate the presence of Coronavirus during a swab test process in the Molecular biology laboratory of the Ospedale Niguarda, on March 05, 2020 in Milan, Italy. Over 3,089 people have been infected by the novel Coronavirus in Italy. Among these 107 people have died, (mainly because of a previous and serious clinical conditions compromised by the virus) 2,706 people have currently tested positive and 276 people have recovered, making Italy the hub of the epidemic in the west and pushing the Italian Government to issue extreme safety measures. (Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images)

«Scoppio di salute. E non vedo l’ora di riabbracciare mia moglie, che probabilmente è in dolce attesa, ed i miei bambini. Nel momento più buio, la vita si è manifestata in tutta la sua forza, quasi fosse un messaggio divino»: a parlare, con il sollievo liberatorio di chi è riuscito a vincere un terribile male, è proprio il paziente 1 della Bat, come è riportato in un’intervista pubblicata questa mattina dalla Gazzetta del Mezzogiorno. L’uomo, 47 anni, residente nella città di Trani ma a capo di un’attività commerciale a Barletta, a inizio marzo aveva iniziato ad avvertire i primi sintomi “intimidatori”, perlopiù una febbre persistente che, il 2 marzo, successivamente ad una settimana di autoisolamento, lo ha costretto a recarsi presso il nosocomio di Bisceglie. Dopo essersi sottoposto a ben 4 tamponi, è risultato positivo al Covid-19. Ormai fuori dall’incubo, clinicamente guarito ma non ancora negativizzato completamente, dopo una lunga degenza, l’imprenditore ha potuto rivedere la moglie e i suoi figli. Nessuno dei famigliari dell’uomo, pur avendo dovuto sopportare la quarantena, ha per fortuna contratto l’infezione. Colui che ormai si è tolto di dosso il marchio di “paziente 1”, nel descrivere il supplizio che ha dovuto sopportare e quali erano le speranze che nutriva, ha lasciato un messaggio importante ai suoi connazionali:«Spero che la gente si attenga alle regole e che questa terribile pandemia venga arginata il prima possibile». Noi gli auguriamo una pronta e definitiva guarigione, auspicando che le sue parole si diffondano a raggiera e possano essere veicolo di tanta speranza e soprattutto di responsabilità verso il prossimo.