Natura, esseri umani, animali e i reciproci rapporti tra questi elementi sono stati l’oggetto di una discussione con il regista Demetrio Giacomelli, ospite di un evento tenutosi ieri sera nell’ambito della rassegna cinematografica “D’Estate D’Autore 2020” presso il lido I Ribelli di Barletta. Con il suo docufilm “Diorama”, premiato alla 35esima edizione del “Torino Film Festival”, il regista ha presentato al pubblico barlettano un nuovo modo di vivere gli spazi urbani, in un rapporto simbiotico con gli animali.
«Questo documentario è nato come un progetto per l’Accademia di Brera presso cui ho studiato- ha affermato Giacomelli- L’idea di base era mostrare come i gruppi di esseri umani che si formano intorno a degli animali seguono dinamiche sociali diverse rispetto ai gruppi di cittadini comuni. Questo racconto avviene attraverso la messa in scena di tre situazione diverse che vedono per protagonisti tre specie di animali diversi. Una colonia di rondoni che hanno scambiato lo stadio di San Siro a Milano per una costa rocciosa, insediandosi lì. Un gruppo di rospi, che per accoppiarsi hanno bisogno di attraversare una strada trafficata rischiando la vitae una coppia di cicogne che nidificano in una fabbrica farmaceutica. Ognuna di queste tre situazioni coinvolge dei gruppi di persone: dei bird watcher che iniziano ad osservare i rondoni, dei volontari che aiutano i rospi ad attraversare la strada in sicurezza e gli operai della fabbrica che si rapportano con le cicogne».
Da questo incontro tra animali e uomini nascono esperienze straordinari, in grado di cambiare la percezione degli spazi cittadini. «Lo stadio diventa un luogo che va oltre la sua realtà fatta di cemento. Le persone che aiutano i rospi si contrappongono alla fissità di questo animale con la loro capacità di cambiare. L’essere umano è sia colui che costruisce la strada, ovvero il pericolo, ma anche colui che accorre in aiuto. E infine gli operai della fabbrica accettano la presenza del nido di cicogne che trasforma un luogo di alienazione in cui il tempo scorre ciclicamente creando un’interferenza temporale. Le cicogne diventano incarnazione di un tempo vissuto in modo diverso, un tempo che gli esseri umani non riescono più a seguire».
Nel corso della discussione il regista ha dialogato con Lello Corvasce, presidente dell’associazione Legambiente Barletta, il quale ha ritenuto particolarmente interessante il punto di vista offerto dal docufilm, che mostra come il contatto tra uomo e natura possa avvenire anche in città. «Il lavoro della nostra associazione si muove proprio in questa direzione.- ha dichiarato- Ci impegniamo ogni giorno per preservare le specie come il fratino in un ambiente ostile e nel creare consapevolezza, in modo che tutti diventino più sensibili nei confronti di questi temi».