Un padre di famiglia risultato positivo al tampone per il coronavirus lo scorso 29 ottobre, con gli altri componenti del suo nucleo familiare invece negativi, e un secondo test molecolare programmato per il 13 novembre, ma ad ora mai eseguito. È la situazione di grave disagio denunciata alla nostra redazione da Domenico, ultracinquantenne che vive a Barletta e che è positivo al Covid-19 da 19 giorni (al momento in cui pubblichiamo il suo sfogo). «Il secondo tampone era fissato per il 13 di novembre ma per ora dall’Asl non si è presentato a casa mia nessuno – spiega – inoltre mi è stato detto che non posso uscire per alcun motivo, quindi non posso essere io a recarmi in sede all’Asl».

Da quasi tre settimane Domenico vive isolato in casa sua, in una stanza dove riposa, vede la tv e consuma i pasti. Separato dalla famiglia, come da protocollo. A rendere estremamente complicato tutto il quadro c’è però un altro drammatico aspetto: in casa con Domenico e la sua famiglia vive una ragazza di 30 anni che ha bisogno di assistenza. «Non è nostra figlia – assicura – è in stato vegetativo e non riceve l’assistenza necessaria da quando il mio tampone è risultato positivo. Chiediamo risposte, ci sentiamo abbandonati».