Durante la seduta del Consiglio comunale ancora in corso, dando risposta ad una domanda di attualità presentata dal consigliere comunale Carmine Doronzo (Coalizione Civica), il sindaco Cannito ha fornito il quadro aggiornato sulla situazione Covid-19 nella città di Barletta. I dati sono stati richiesti ieri al Direttore generale della Asl BT: dal 14 al 20 e dal 21 al 27 dicembre sono stati eseguiti 1.717 tamponi molecolari a Barletta, processati dall’unico laboratorio d’analisi cittadino. Ad oggi, ci sono ancora 920 positivi totali, 1.455 sono i guariti, e i ricoverati sono 56 all’ospedale “Dimiccoli”, di cui 6 in terapia intensiva a fronte di 12 terapie disponibili. «Non è facile avere il dato quotidiano – ha chiarito Cannito – perché la cadenza convenuta è 2 volte alla settimana, però a volte che il dato non è consolidato perché deve seguire un iter che va dalla Asl alla Regione e dalla Regione a noi».

I tempi sul processamento del tampone risultano notevolmente migliorati, nell’ordine di circa 3 giorni d’attesa, grazie sia al contributo della Marina e sia alla condivisione del carico di lavoro con il privato, che ha messo a disposizione un drive-through. «Aspettavamo che anche i medici di base si attivassero – ha proseguito Cannito – in seguito alla convenzione con la Regione Puglia per contribuire a eseguire i tamponi, questo non è avvenuto nella misura sperata». La dottoressa epidemiologa De Nico ha riferito al Sindaco che ci sono 68 decessi con Covid. «Temo che nonostante le misure restrittive, una parte dei cittadini non intenda collaborare e il mio timore è che potremmo trovarci una terza ondata tra fine gennaio e inizio febbraio. Dobbiamo continuare a esercitare tutto quanto in nostro potere per spingere i cittadini ad essere ossequiosi delle disposizioni. Stiamo continuando a lavorare perché la casa di riposo “Regina Margherita” possa diventare un luogo per assistenza covid o post-covid».

L’ipotesi avanzata è quella di sottoporre alla vaccinazione, dopo il personale medico e le persone anziane, anche tutte le figure istituzionali, perché la macchina politico-istituzionale deve poter rimanere operativa visto il ruolo guida nell’emergenza.