Da domani in Puglia le scuole secondarie di primo e secondo grado torneranno a offrire la didattica in presenza. Ancora una volta il governatore Michele Emiliano ha lasciato alle famiglie la decisione tra didattica in presenza e didattica a distanza, indicando un limite del 50% di presenze. Alcuni studenti barlettani hanno accolto positivamente la possibilità di tornare tra i banchi di scuola, mentre altri hanno fatto richiesta per proseguire le lezioni a distanza.

Flavio, studente del Liceo Scientifico, ha scelto la didattica in presenza, come gran parte dei suoi compagni e delle sue compagne. Nella sua classe, infatti, solo due studenti hanno scelto la didattica a distanza. «Ho scelto la didattica in presenza perché con la DAD si possono riscontrare molti problemi tecnici- ha spiegato Flavio- Essendo collegati con molti dispositivi da casa è facile che la connessione abbia dei cali, che ci siano problemi sonori e visivi che interferiscono con lo svolgimento delle lezioni. C’è poi il fattore umano, una classe fisica con amici e insegnanti aiuta il singolo studente nel suo percorso di studi. Quando tornerò prenderò le dovute precauzioni per cercare di ridurre al massimo il rischio di contagio. È chiaro che ogni studente debba fare la sua parte, rispettando le norme di sicurezza in classe e fuori da scuola».

Miriana, anche lei studentessa del Liceo Scientifico, ha invece scelto la didattica a distanza, poiché non crede che a scuola ci siano sufficienti misure anti-contagio. La stessa scelta è stata presa all’unanimità da tutta la classe. «Penso che far rientrare più di 20 ragazzi in un’aula relativamente piccola o creare assembramenti all’entrata e all’uscita da scuola non sia sicuro. Credo che lasciare la libertà di scelta al momento sia la cosa migliore, perché ognuno può fare la scelta più consona in base alle proprie condizioni». Riguardo la DAD riferisce di essersi adattata molto bene, ritenendola l’unico modo per tutelare se stessa e chi le sta intorno, in un momento in cui non ritiene ci siano le condizioni per l’obbligo di frequenza.

Anche Emma ha scelto la DAD, mentre metà della sua classe ha scelto la didattica in presenza. «Non credo ci siano le condizioni per tornare in presenza, mi sono adattata alle lezioni a distanza. Finora abbiamo svolto alcune lezioni in modalità asincrona, ma da domani torneremo a svolgere tutte le lezioni nella fascia oraria 8-13, quindi dovrò riabituarmi ai ritmi della scuola tradizionale» ha affermato.
Simone, che frequenta l’ITIS continuerà con le lezioni a distanza insieme a tutta la classe, ma a partire dalla settimana scorsa ha iniziato a partecipare ad attività laboratoriali in presenza.

Per quanto riguarda le scuole medie si registrano esperienze analoghe, con alcune classi che torneranno più numerose rispetto ad altre. Stefano, studente della scuola Ettore Fieramosca, tornerà a scuola insieme a 12 compagni, mentre altre classi continueranno le lezioni interamente a distanza.
In generale, studenti e studentesse sembrano apprezzare la libertà di scelta. Al tempo stesso preferirebbero maggiore chiarezza da parte delle istituzioni, più impegno nel garantire le norme anti-contagio e provvedimenti che possano garantire la sicurezza nei locali scolastici, senza privarli dell’esperienza unica della didattica in presenza.