Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. Un valore aggiunto, spesso invisibile, che ha contribuito nei secoli al successo di personaggi illustri, passati alla storia per meriti straordinari.

Nell’universo femminile brilla di luce propria anche Léontine Lucille Gruvelle, moglie di Giuseppe De Nittis, donna tenace e raffinata che ha trascorso tre lustri della sua vita con il suo artista, un matrimonio spezzato dalla prematura scomparsa del caro Peppino, spentosi nel 1884 a soli 38 anni.

“Peppino amore mio” è il titolo dell’ultimo libro di Michele Cristallo, giornalista e scrittore di lungo corso, professionalmente nato e cresciuto ne “La Gazzetta del Mezzogiorno” e da sempre legato a Barletta, sua città natale, e al meraviglioso patrimonio culturale locale.

Nel romanzo edito da Rotas, Cristallo in chiave squisitamente femminile veste i panni di Léontine, o meglio Titine come la chiamava il pittore, raccontando la sua vita con De Nittis. Una narrazione interessante che intreccia l’intimità familiare al momento storico dell’epoca.
Il suo Peppino, nato a Barletta il 25 febbraio 1846, era giunto in Francia, a Parigi, nella capitale mondiale dell’arte per cercare fortuna e dimostrare il suo valore e lì aveva incontrato il suo amore. La saggezza e la cultura di Leontine accompagneranno l’artista. Titine moglie, madre, modella, vedova generosa pronta a difendere la memoria del marito e a far giungere le sue opere a Barletta.

“Il mio intento è stato quello di restituire a Léontine i suoi meriti – dice Michele Cristallo – il suo fondamentale ruolo di donna dolce, perseverante, avveniristica, pronta a gestire la carriera professionale del marito, curare l’aspetto relativo alle esposizioni delle opere, alle questioni pratiche dei rapporti con i mercanti d’arte, con i galleristi di Londra, Parigi e ancora l’organizzazione delle serate del sabato sera (le samedi de l’amitié) ricche di ospiti eccellenti (Zola, Degas, Dumas, De Goncourt, Matilde Bonaparte…) tutti protagonisti della società parigina e dei suoi ambiti salotti.”


Un racconto, quello di Cristallo, ben inserito nella seconda metà dell’800, in una Parigi faro dell’arte e della cultura. Un romanzo autobiografico che parla della formazione di Giuseppe De Nittis, del suo amore per Barletta, per Napoli. “Non mancano alcune indiscrezioni nel libro – afferma l’autore – tante le maldicenze a carico di De Nittis. L’artista ha rifiutato di richiedere la cittadinanza francese, la sua italianità ha sempre fatto scalpore. Ma Léontine c’è sempre stata. Del resto il Taccuino, autobiografia attribuita al pittore, è stato scritto da lei, avvezza ad altre avventure letterarie.”

Alla morte del suo Peppino, Léontine continuò a frequentare Degas, Dumas e la principessa Matilde, veri amici della coppia in un mondo falso e cortese. “La straordinarietà di questa donna stupisce – prosegue Cristallo – nel momento in cui dispone nel suo testamento di donare a Barletta la collezione di suo marito.”

Michele Cristallo dedica la seconda parte del romanzo agli anni che dal 1913 ai giorni nostri hanno scandito le vicissitudini della collocazione delle opere del De Nittis.

“Palazzo della Marra ospita oggi i quadri di Giuseppe De Nittis. Una splendida esposizione corredata da una ricca documentazione” conclude Michele Cristallo plaudendo l’interesse e l’impegno profusi dagli studenti del Liceo Artistico Garrone di Barletta, che in occasione dei 175 anni della nascita del pittore hanno prodotto il video “Peppino e la joie de vivre” presentandolo a Palazzo della Marra. Nella circostanza lo scrittore ha illustrato il suo nuovo lavoro. Fra gli intervenuti l’editore Renato Russo, l’assessore alla cultura Graziana Carbone e il dirigente scolastico Antonio Diviccaro. Una bella vivacità culturale in nome di Léontine e del suo Peppino!