Francesco  Paolo Santoro nasce a Barletta il 22 marzo 1895. Nel febbraio 1915, in piena guerra, il ventenne Francesco – elettricista di professione – è allievo sergente nel 4° Reggimento Genio pontieri e lagunari con sede a Piacenza. Il Reggimento Pontieri era formato 12 compagnie, che divennero 16 per lo sviluppo delle operazioni di attraversamento del fiume Isonzo.

Francesco Santoro

Le operazioni consistevano nell’impiantare e assicurare passaggi e ponti attraverso i fiumi e corsi d’acqua, spesso sotto il fuoco delle artiglierie nemiche. Al momento della battaglia di Vittorio Veneto, erano operative 26 compagnie pontieri, raggruppate in 6 battaglioni.

I battaglioni di pontieri, indispensabili per favorire l’attraversamento delle truppe, furono determinanti anche durante le offensive del Piave e Vittorio Veneto. Per tutte queste azioni – anche spericolate e sanguinose – il Reggimento Pontieri meritò la medaglia d’oro con la seguente motivazione “Gettando per ogni ponte una superba sfida al nemico”.

Reggimento

Dopo aver prestato servizio nel Reggimento Pontieri, Francesco Santoro diviene caporale il 1° agosto 1916 nella Legione Carabinieri Reali di Bari e inviato nuovamente in territorio di guerra, dove furono mobilitati altri 180 ufficiali carabinieri e 6.844 fra sottufficiali e carabinieri regolari.

Ai Reali Carabinieri era affidata una duplice funzione: interna, come forza militare in servizio di polizia e di combattimento. La prima guerra mondiale termina nel 1918 e Francesco viene congedato nel 1920. Nel 1922, Francesco è decorato con la Croce al Merito di Guerra e si sposa con Carmina Amorotti, da cui ha una figlia, Raffaella.

Intanto, Francesco viene assunto nelle Ferrovie con la qualifica di capo tecnico manutentore, lavorando in un primo periodo a Trieste, per poi tornare a Barletta. All’improvviso, resta vedovo ma si sposa nuovamente nel 1929 con Anna Lucia Marangelli, da cui ha tre figli: Giuseppe, Agostino e Margherita. Il 21 marzo 1969, Francesco Santoro riceve l’onorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto.  Muore il 31 luglio 1985.

Francesco Santoro

Incontro Agostino, 87 anni, uno dei figli di Francesco Santoro. Gli pongo qualche domanda.

Signor Santoro, suo padre Francesco le raccontava della guerra?

«Mi raccontava soltanto un episodio: coi suoi commilitoni pontieri, gettarono un ponte sul Piave per favorire una difficoltosa ritirata di truppe. In seguito, fu inquadrato nei Reali Carabinieri e ha operato nelle retrovie, ma bisogna considerare che mio padre non amava parlare della guerra, sebbene vi abbia partecipato. Come tanti altri reduci di guerra, preferiva il silenzio».

Cosa pensava suo padre della guerra?

«Mio padre Francesco è sempre stato pacifista e socialista».

Il suo socialismo gli ha procurato problemi durante fascismo?

«No, poiché era amico fraterno del podestà di Barletta.Questa amicizia gli evitato seri problemi col fascismo».

A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei soldati barlettani deceduti, decorati e dispersi durante la prima guerra mondiale.

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A cura di Tommaso Francavilla