Dal microscopico al macroscopico, dal particolare all’universale: è forse questo il leitmotiv dell’associazione Le Strade dello Shopping, che ha disseminato per le vie di Barletta la propria fattiva opposizione alla guerra in Ucraina. «La consapevolezza che la guerra è sempre distruzione, morte, follia e lo smisurato amore per la pace in tutte le sue forme, ci porta a indire questa simbolica manifestazione di pace, contro la guerra in Ucraina e contro qualsiasi azione che tenda a soffocare o cancellare la sovranità di uno stato democratico», aveva asserito convintamente. E così, molte delle vie del centro cittadino si sono tinte di un giallo e un blu evocativi: affissi sui muri adiacenti, su insegne e vetrine di negozi, locali e bar ora ci sono cartelli inequivocabili, che riecheggiano le immagini dilanianti di Kiev e dei confini ucraini vituperati e lacerati dai bombardamenti. Poche le parole stampate ma con un significato dalla risonanza significativa: “Noi diciamo no alla guerra”. Un gesto simbolico, di piccola statura ma di incommensurabile portata, che vuole unirsi ad un coro che inneggia la pace e che spera in una tregua. «Siamo fermamente convinti che ogni azione contro la guerra in Ucraina, anche piccola, se ripetuta ovunque e in tutte le parti del mondo possa essere un contributo per la Pace». Se il “migliore dei mondi possibili” esiste, non è sicuramente questo. Un telefono senza fili che si oppone non può essere il crocevia per la risoluzione, ma può rappresentare un silenzioso destro all’asservimento cui ogni totalitarismo ha sempre cercato di piegare popoli preda della paura. E invece “noi diciamo no”.

A cura di Carol Serafino