96 anni colorati di cultura, di passione per l’arte, di amore per gli affetti familiari, per le sue radici. Classe di ferro, tempra d’acciaio, la pittrice Maria Picardi Coliac continua a dipingere, a sperimentare e operare attivamente tra le mura domestiche. La sua grandiosa produzione artistica scandisce il tempo del suo percorso umano e professionale. Infanzia, adolescenza, maturità, matrimonio, figli e poi nipoti e pronipoti: le tappe del cammino esistenziale si fondono mirabilmente in un insieme di tonalità ben espresse sulle tele. Del resto, sentimenti, emozioni, gioie e dolori hanno ispirato i suoi lavori, caricandoli intensamente di sensazioni colte e percepite dalle migliaia di visitatori delle numerosissime esposizioni dell’artista barlettana. La tavolozza è la sua eterna compagna di vita insieme alla valigetta dei colori, la stessa che utilizzava quando andava dal maestro De Stefano.

Caparbia e determinata, sobria ed elegante, l’operaia del pennello come ama definirsi, racconta e ricorda un itinerario che abbraccia momenti storici diversi. Non trascura lo spirito poetico “esigenza interiore di liberazione” come scrive Maria Picardi Coliac nella prefazione di “Rugiada di vita”, un libro del 2005 che raccoglie le sue poesie “… modeste liriche che attestano le inevitabili amarezze che la vita mi ha riservato ma che si sono riscattate al richiamo della spiritualità”.

Nei lavori di Mimma (come la chiamano in famiglia) si intrecciano tenerezza e vigore, forza, amore, pace, libertà.  Maternità, ballerine, ritratti, nudi, paesaggi, fiori, nature morte, maschere, gitani, tangheri, mestieri aviti: tutti i dipinti testimoniano una densa costellazione di fervore e di autenticità nel rappresentare l’umanità e il creato.

Mai doma, Maria Picardi Coliac illustra le ultime produzioni targate 2022 (l’equilibrista e la domatrice) che hanno concluso la parentesi relativa al Circo e ai suoi protagonisti. “Dopo il grigiore, l’anno in corso, mi ha ispirato un rinnovamento con una esplosione di tonalità gialle, rosse e azzurre. Ma è solo pura illusione e apparenza. Del resto – sottolinea – i circensi sono costretti a farci ridere e a meravigliarci ma le problematiche permangono. È tutto effimero. Il Circo calza perfettamente questo periodo, molto difficile e problematico. Rappresenta l’attuale criticità della nostra quotidianità che lotta tra attimi distruttivi e aneliti di ritrovamento”.

“Ho ancora delle opere da realizzare” annuncia sorridendo, mostrando i suoi lavori e sottolineando l’innata passione per la manualità, per l’artigianato, per il ricamo. “Mimma” sta ultimando i bozzetti dedicati ai suoi pronipoti. Torneremo a trovarla quando li avrà terminati.