«La notizia di un progetto per la nuova discarica o ampliamento in contrada San Procopio a Barletta, ripropone l’attenzione su questa parte del nostro territorio e in generale sulle politiche agricole adottate». A scriverlo è il gruppo di Azione Barletta.

«Partendo dal generale si osserva ancora una volta un approccio passivo da parte dell’amministrazione e della politica, sia di maggioranza che di opposizione. Le caratteristiche del nostro territorio e la nota capacità attrattiva narrata, non sono sufficienti, evidentemente, a stimolare l’azione politica nella direzione che indirizzi e favorisca gli imprenditori ed i proprietari terrieri a produrre rendite dal turismo enogastronomico. Se ne parla ormai da venti anni del rilancio turistico, della conversione del comparto industriale, della coniugazione tra industria, paesaggio e agricoltura ma non si è ancora in grado di intercettare i necessari finanziamenti ma neanche di avviare iniziative politiche affinchè l’attività imprenditoriale sia incentivata a innescare i processi virtuosi.
Invece dobbiamo constatare che la politica e gli uffici tecnici vengono esautorati in una conferenza di servizi dove la proposta progettuale va nel senso nettamente opposto agli auspici fin’ora predicati e nessuna forza politica preme affinchè sia fatta chiarezza.
Preme osservare che le aree interessate sono cave esaurite ed abbandonate che in altri contesti verrebbero anche valorizzate perchè hanno capacità attrattive nel turismo culturale (speleologia, geologia, tecnologia dei materiali, restauro….).

Venendo al particolare.
La contrada di San Procopio gode di una notevole valenza agronomica, lo testimonia la presenza di un edificio, Masseria San Procopio appunto, oggetto di interesse del Ministero dei Beni Culturali per le qualità architettoniche. Questa presenza indica che in passato il terreno intorno aveva (ed ha) una alta capacità produttiva e di qualità.
Oltre all’agricoltura, l’area è stata interessata da attività estrattive a partire dalla seconda metà del’ottocento. Dalle cave di San Procopio è stato ricavato il materiale edilizio servito per la costruzione degli edifici presenti sui nostri corsi principali, commissionati dalla nascente borghesia.

Ma la peculiarità che dovrebbe destare interesse è la presenza di una cava ipogea. Questa cava è stata teatro di un gravissimo episodio di dissesto idrogeologico, avvenuto nel 2010 a seguito del quale sono prontamente partite le ricerche e le indagini che hanno restituito un quadro molto esaustivo e preoccupante sulle condizioni, sulla storia, sulle cause e sulle conseguenze. Dopo di chè, a parte gli annunci, si è dato al tempo il compito di rimediare alla “voragine”.

La realizzazione di una discarica nel territorio appena descritto, avvenuta nel 2008/2009 per i requisiti individuati dalle norme vigenti in materia, è stata già un’attività in contrasto con le politiche economiche proposte in tutti i piani a tutti i livelli, a partire dal Piano Strategico di Barletta del lontano 2003. Ma oggi la proposta di ampliamento che aumenta la capacità quasi del triplo, in prossimità dell’area in dissesto, della Masseria, della frazione di Montaltino, ci appare meritevole di una attenzione particolare, prima di subirla passivamente.

Il gruppo di azione Barletta intende occuparsene approfondendo le conoscenze sui costi e sui benefici di questa operazione per la comunità, e rivolge un appello a tutte le forze politiche e di volontariato affinché si formi un tavolo tecnico politico di confronto. Al contempo sollecita il sindaco, come massimo rappresentante della comunità, ad esprimersi in prima persona sul tema. Chiunque vorrà unirsi al nostro gruppo di ricerca potrà contattarci scrivendo a [email protected] o presentarsi tutti i mercoledì alle 19 presso la sede in via Fieramosca 31 a Barletta. Saremo lieti di scambiare le informazioni e costruire insieme un contributo tecnico-politico da affidare all’amministrazione».