Quale futuro per il Porto di Barletta? Se lo chiede la Società di Storia Patria sezione barlettana “Salvatore Santeramo”, organizzando un’importante convegno tematico, patrocinato dal Comune di Barletta con la partecipazione della Guardia Costiera. L’incontro si è svolto ieri pomeriggio, presso la Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello di Barletta, moderato dal giornalista Giuseppe Dimiccoli.

Inutile dire che la relazione centrale, e più attesa, è stata quella di Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale, aggiornando gli astanti sulle prospettive future dell’infrastruttura marittima di questa città: «Abbiamo già realizzato una stazione crocieristica, un terminal che oggi è operativo e lo abbiamo promosso quando siamo stati a Miami, mettendo in contatto il Sindaco con le compagnie che rappresentano quel segmento di navi da crociera che potrebbero scalare in questo porto. È stato inserito come porto turistico, che ancora non c’è, nelle dimensioni che pensiamo noi, nell’associazione Marine di Puglia perché questo potrebbe essere una struttura che potrebbe accogliere i mega yacht. In questo porto si sta sviluppando tutto quello che riguarda l’economia circolare. Vogliamo fare di tutti questi porti gli hub, il centro della nuova economia legata alla transizione energetica e alla sostenibilità. E si stanno spostando i depositi costieri, e questo è molto importante per Barletta, in una zona più consona, liberando ulteriori spazi. Adesso si sta dragando il porto, risistemando le banchine che si erano ammalorate, perché queste non erano pensate per le navi moderne essendo il porto di Barletta antico». In questo ragionamento l’eliminazione dei vecchi silos-granai, non più utilizzati, è stata una mossa vincente, come spiega lo stesso Patroni Griffi, avendo lasciato posto per ulteriori approdi commerciali.

Ricordata la prevalenza dell’utilizzo commerciale dello scalo barlettano da parte degli idrocarburi, in quota minore per il grano e il sale e altri materiali come il cemento. L’ottica è quella di far rientrare il Porto di Barletta nel famoso “corridoio otto”, un corridoio che consentirà il trasporto di persone e merci, collegando paesi dell’Europa orientale e occidentale. Buona salute per la struttura è stata scandita dal Capitano di Fregata, Daniele Governale, che è a capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Barletta, descrivendo l’attuale assetto: «Anche se soffre di alcune limitazioni e criticità, le iniziative che sono sul tavolo andranno sicuramente a rimuoverle e rendere il Porto più sicuro e competitivo».

I saluti istituzionali sono arrivati dal presidente della Commissione speciale consiliare sul Porto di Barletta, Antonio Comitangelo, riferendo l’importanza di riflettere questi utili interventi che riguardano l’infrastruttura nell’ormai prossimo Piano Urbanistico Generale. L’excursus storico è arrivato dall’intervento del direttore dell’Archivio di Stato di Bari e Barletta-Andria-Trani, Michele Grimaldi, riportando alle radici di questo luogo ben piantate nel passato: nato come Caricaturo di Canosa, infatti non è stata la città a nascere intorno al porto, ma il contrario; per secoli ne ha segnato il territorio come perno di collegamento con l’Oriente, soprattutto per le Crociate, ma anche anni di abbandono e decadenza. Ora il porto è pronto a rialzare la testa, a beneficio di tutto il territorio compreso l’entroterra.

Nel suo lungo intervento, Patroni Griffi ha chiarito: «Nel futuro di tutti i porti da me gestiti, c’è tutto. Io voglio tutto, porto turistico e mercantile, perché la portualità ha bisogno di una visione globale, bisogna tenere nel porto tutto il range delle economie che sono esprimibili da quello. Ovviamente il mix varia, quelle delle economie del mare che sono collegate al porto di Bari sono diverse da quelle del porto di Barletta». Riguardo alla questione del camminamento al Trabucco, il Presidente ha riferito che servono progettualità fattibili: «Il problema non è trovare i soldi, quelli si possono trovare».

La serata è stata introdotta dal prof. Mariano Stellatelli, presidente di Storia Patria-Barletta. Presente il Prefetto, Rossana Riflesso, l’on. Mariangela Matera e diverse autorità civili e militari del territorio.