Un intreccio di arte, cultura ma soprattutto di persone, giunto alla sua quinta edizione e pronto a vivacizzare l’anima della Città della Disfida: torna il TEDxBarletta, previsto per il 28 luglio nella maestosa location del Castello Svevo.

La kermesse, della grande famiglia statunitense TED e importata a Barletta grazie alla visione globale e intersezionale del team di giovanissimi dietro le quinte, anche quest’anno presenta ai partecipanti un’offerta formativa eclettica e frastagliata, satellite intorno ad un baricentro tematico inusuale: “Rumore”.

«Rumore è un tema che ci consente di analizzare a 360 gradi le vite e le idee dei nostri speaker – spiega Elio Palumbieri, Licensee Organizer del live talk –.  Rumore è ciò che possiamo sentire ma che possiamo anche non sentire, il rumore che ad un certo punto della loro vita i nostri speaker hanno sentito al loro interno e che li ha portati a realizzare un percorso straordinario che merita di essere raccontato.

È il culmine di un percorso di maturazione delle idee del team che si è nel corso del tempo trasformato, adeguato, ha lavorato, ed è arrivato all’edizione di questo ultimo evento con un’idea diversa rispetto al passato. Puntiamo a coinvolgere e a contaminare a 360 gradi il nostro pubblico, un pubblico che non è solo locale e questo ci riempie di orgoglio. Non ci piace la retorica del “portare qualcosa al Sud”. Noi organizziamo il TEDx a Barletta perché questo è il posto migliore in cui farlo e vogliamo che questo diventi il punto cardine della nostra narrazione».

Un evento di ampio respiro, che raggruma workshop, conferenze, esposizioni, mostre, esibizioni artistiche, degustazioni, ospiti variegati e dibattiti e interazione col pubblico: una vera e propria cassa di risonanza volta a stimolare il pensiero e le idee, un big bang da cui far nascere multiversi di sapere.

Non a caso la manifestazione ha scelto un packaging visivo rivelatore: «Quest’anno abbiamo puntato su un’identità grafica molto minimal ma rappresentativa – afferma il Marketing Coordinator Luigi Cascella –. Il tema è “rumore” e abbiamo rappresentato il primo rumore che ha fatto il nostro universo. Abbiamo ripreso i toni e le forme della relazione cosmica di fondo, che permea ancora tutto l’universo visibile, e li abbiamo trasposti in tutta la comunicazione che abbiamo portato avanti durante l’anno. Cerchiamo sempre ogni anno di incastonare il tema all’interno di un’identità visiva che lo rappresenti, che ci rappresenti come team, che in un certo qual modo possa essere anche evocativa».

Tanti i partner coinvolti, da Le Strade dello Shopping a Casillo, da Autocity Bat a NeN Energia e molti altri, rappresentativi non solo del tessuto cittadino, attore proattivo in questa organizzazione, ma anche extra moenia, forieri di cultura green, plastic free ed ecosostenibile, tematica sempre più attuale.

Braccio destro non ultimo per importanza sicuramente il ruolo dell’amministrazione, che ha visto nel Sindaco Mino Cannito e negli assessori Oronzo Cilli e Davide Campese fervidi sostenitori dell’iniziativa, un appuntamento che fa sentire vivo il territorio, capace di creare dialogo e confronto e per cui Barletta è palcoscenico perfetto.

Dello stesso avviso infatti anche la consigliera regionale delegata alle Politiche Culturali Grazia DiBari: «Noi come istituzioni dobbiamo favorire questi eventi. Un plauso va agli organizzatori e anche all’amministrazione che vi supporta. Le idee vincenti vanno sostenute e queste hanno fatto il rumore giusto per avere l’attenzione da parte di tutti. Finalmente alla base c’è una narrazione diversa: il luogo non viene scelto perché “è il Sud”, ma viene scelto perché ci sono delle persone e delle relazioni che riescono, grazie al supporto dell’amministrazione comunale, a creare dialogo».

Tanti gli ospiti attesi per questo calderone di energia positiva, tra cui, special guest, il barlettano Fabio Maria Damato, attualmente General Manager di Chiara Ferragni, testimone di come “ascoltare” la propria voce e incunearla nei giusti canali di propagazione possa essere portatore di sogni esauditi.

E ancora, Edoardo Franco, cuoco e vincitore di Masterchef 12, Nogaye Ndiaye, giovane divulgatrice antirazzista e transfemminista con cui si affronterà il tema del privilegio bianco e l’importanza dell’attivismo, la zoologa Mia Canestrini, informatrice sui temi di antropizzazione e impatto umano sulla natura.

Si proseguirà con Shalini Kurapati, che dibatterà di intelligenza artificiale e delle sue relazioni col mondo, con il doppiatore di Spider-Man e Nemo Alex Polidori, che della sua voce ha fatto una professione, e ancora con la psicologa e divulgatrice Teresa Capperelli, colei che ha creato “ponti” di vicinanza coi giovani durante il lockdown e Marthijn Pool, architetto e ideatore dei floating neighborhoods (quartieri galleggianti), un mindset urbanistico ormai molto diffuso ad Amsterdam.

Non mancheranno intermezzi musicali live, con la cantautrice partenopea Dadà, i Buckwise, gruppo Dream POP e IDM, e Davide Friello, musicista di handpan.

«Quest’anno abbiamo deciso di fare anche delle valutazioni rispetto a quelle che sono le esibizioni artistiche affinché restassero più intime – conclude la Coordinator Marketing & Art Direction Francesca Pedico –. Avremo una composizione live sul palco, fatta da Dadà, artista che sa amalgamare la terra di Napoli con le sonorità digital, più moderne. Abbiamo Davide Friello, accompagnato digitalmente, che suonerà l’handpan, strumento di metallo a percussioni, molto intimo. Finiremo l’intervento con il closing dei Buckwise, gruppo che fa dream pop, con sonorità sognanti.

Volavamo contrastare attraverso l’esibizione artistica quelli che sono temi così forti che faranno un forte rumore. Quest’anno ci siamo legati ai temi del benessere e della ricerca spirituale e in qualche modo questo è servito per dare ulteriore carattere al nostro evento. Vogliamo trasferire quello che, costruendolo, è passato anche a noi. Speriamo di deliziarvi anche con questo».

Un evento in cui la multiformità è un valore che diventa mordente di curiosità e sprone, un’occasione per Barletta di far sentire il rumore di cui ancora una volta è capace.

A cura di Carol Serafino