Nella giornata di giovedì 18 gennaio i finanzieri del Comando Provinciale di Barletta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e due misure interdittive del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale rispettivamente nei confronti di tre indagati per una truffa nell’ambito delle erogazioni pubbliche relative ai cosiddetti “Sismabonus” e “Bonus Facciate”, pervenendo al sequestro di beni per un valore di oltre 6 milioni di euro.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Barletta hanno accertato la strumentalizzazione delle agevolazioni (concesse dallo Stato al fine di contenere gli effetti negativi connessi all’emergenza epidemiologica da COVID-19) e della possibilità prevista dall’art. 121 del D.L. 34/2020 di cessione a terzi del medesimo credito d’imposta.

L’odierna attività costituisce il seguito di un altro provvedimento di sequestro di euro 72.192.235 eseguito lo scorso mese di ottobre nei confronti di 5 soggetti e 4 società indagati a vario titolo per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato; in tale precedente circostanza, infatti, gli indagati, mediante artifizi e raggiri consistiti nel trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate una moltitudine di comunicazioni di cessioni di credito con dati non veritieri, attestavano l’esecuzione di lavori edili di rilevante valore mai eseguiti e su immobili inesistenti, ovvero appartenenti a soggetti del tutto inconsapevoli.

Le nuove indagini dalle quali scaturiscono le odierne misure personali e reali hanno acclarato che i crediti illecitamente maturati, provenienti dal già contestato delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato, venivano poi ricevuti nel “cassetto fiscale” delle società, accettati e successivamente reimpiegati nelle attività economiche delle medesime, al fine di compensare (indebitamente) le imposte dovute, neutralizzando di fatto la pretesa erariale dello Stato.