La politica barlettana ha scelto. La maggioranza di centrodestra del sindaco Mino Cannito ha deciso di non decidere. Mercoledì 21 è stato approvato in Consiglio comunale lo schema di Bilancio di previsione per il 2024. Non una parola per la questione atavica dell’eliminazione delle barriere architettoniche in città, nonostante l’occasione sia stata offerta da un emendamento di Coalizione civica, che prevedeva uno stanziamento di 300.000 € per risolvere, o perlomeno per offrire un sostanziale contributo, alla soluzione di questo problema. Tutta l’opposizione ha sostenuto l’emendamento, ma la maggioranza no. C’è da dire che la proposta aveva parere sfavorevole tecnico e contabile, ma sarebbe potuta essere un’occasione perlomeno di aprire una discussione sul tema.

Assordante il silenzio, sconfortante l’esito, soprattutto dopo anni di impegno sulla materia, con articoli su queste colonne, con lettere a ministri, con lettere alla Soprintendenza ai Beni Culturali. Il coinvolgimento di molti altri disabili rende l’idea di quanto ci sia la volontà di risolvere una problematica che rischia di macchiare il territorio cittadino come un luogo inospitale, antiquato e poco aperto all’inclusività. Non sia letto questo monito come una forma di resa, né di J’accuse. Anzi sia sprone per intervenire direttamente sulle tante problematiche a cui abbiamo offerto attenzione: ci riferiamo alla battaglia per risolvere l’accessibilità con un ascensore nel Castello di Barletta, affrontando “il non legale” accesso al Museo Civico alle sale lettura della biblioteca comunale o ai sotterranei, scelti spesso come spazio espositivo; risolvere l’accessibilità alle spiagge e al mare per tutti con i servizi idonei; smettere di scegliere i montascale come soluzione: i disabili dicono no! Non risolvono, ma creano altri problemi anche legati alle continue e necessarie manutenzioni; il trasporto pubblico che presenta difficoltà strutturali e al servizio.

Insomma, poteva essere una buona occasione. Speriamo tuttavia che proficue interlocuzioni possano portare a risultati concreti. Ora sarebbe da richiedere quale sia il “Piano B“ previsto dall’Amministrazione comunale.