Il Comitato della zona 167 di Barletta, presieduto da Giuseppe Di Bari, ha inviato alla nostra redazione un comunicato relativo alla delibera, approvata in consiglio comunale, volta a rafforzare la sicurezza in città.
Accogliamo con favore l’approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale di Barletta della delibera che punta a rafforzare la sicurezza, contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti e tutelare le giovani generazioni. È un passo nella giusta direzione, che riconosce l’urgenza di affrontare con determinazione una realtà che da troppo tempo colpisce i nostri quartieri, in particolare quelli più esposti al disagio e alla marginalità, come la zona 167.
Ma è proprio alla luce di questo importante atto che sentiamo il dovere, come Comitato della Zona 167, di sollevare alcuni interrogativi e richiamare l’amministrazione alle proprie responsabilità.
Da tempo invochiamo l’adozione del “Controllo del Vicinato” come strumento concreto di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. Lo abbiamo proposto più volte, pubblicamente e per iscritto, in sedi ufficiali e tramite i canali istituzionali. Un modello che funziona in molte città italiane e che può rappresentare un argine civile e partecipato contro microcriminalità, spaccio e vandalismo. https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/vademecum_protocollo_arezzo_il_controllo_del_vicinato.pdf
Inoltre, abbiamo avanzato la proposta di un gesto forte, simbolico ma efficace, contro lo spaccio e il consumo di stupefacenti: il test volontario del capello, un’iniziativa rivolta a chi ricopre ruoli pubblici e amministrativi, per dare un segnale chiaro di coerenza e responsabilità verso i cittadini, in particolare i più giovani.
Purtroppo, questa esortazione ha registrato una reazione a dir poco tiepida, generando inevitabilmente ombre e dubbi che preoccupano la comunità. Quando si chiede trasparenza, chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe rispondere con fermezza e senza esitazioni. Il silenzio o la reticenza non fanno che alimentare sfiducia.
Tuttavia, ieri in Consiglio Comunale, durante il dibattito, abbiamo ascoltato con sconcerto le parole del Sindaco secondo cui il Controllo del Vicinato non sarebbe voluto da una parte politica. Una dichiarazione che ci lascia profondamente perplessi.
Ci chiediamo allora: dov’è la verità?
È forse il destino di un’intera comunità — la nostra sicurezza, la tutela dei nostri figli, la vivibilità dei nostri quartieri — a dover essere sacrificato sull’altare delle logiche di partito?
La sicurezza non ha colore politico. È un diritto di tutti i cittadini. E la lotta contro lo spaccio e la criminalità non può ridursi a terreno di scontro tra fazioni. Ci aspettiamo parole chiare e, soprattutto, azioni concrete. Perché se è vero, come affermato dal Consiglio, che va tutelata l’immagine della città, allora bisogna cominciare proprio dai luoghi più fragili, da quelle periferie che spesso vengono ricordate solo nei proclami ma dimenticate nei fatti.
Come Comitato della Zona 167 continueremo a vigilare, a proporre, a rappresentare le istanze dei cittadini. Ma pretendiamo che l’ascolto sia reale e che l’interesse collettivo prevalga su ogni forma di divisione politica.