Ieri pomeriggio, dopo la vittoria della nazionale di calcio per gli Europei 2016, si è riunito il tanto atteso Consiglio comunale, nella sala consiliare al primo piano del teatro “Curci”. Grande incertezza sull’esito di questa seduta che probabilmente sarebbe potuta costare la caduta del sindaco Cascella, dovendo la stessa provvedere all’approvazione del consuntivo del Bilancio 2015 necessariamente entro questa settimana come stabilito dalla diffida del Prefetto. In realtà, il Consiglio è iniziato, anche se con ben un’ora e mezza di ritardo, con 25 presenti: si è aperto con un’interrogazione al sindaco di alcuni consiglieri in risposta alla vicenda, ampiamente discussa anche su queste pagine, legata alle negative recensioni pubblicate sulla rivista Lonely Planet. Inoltre, Cascella ha ribadito l’impegno corale dell’amministrazione per risolvere la questione legata alla fermata del Frecciarossa che collega il capoluogo salentino con la città di Milano: il consigliere Cannito (PSI) non si è detto soddisfatto delle risposte del Sindaco, sostenendo l’incapacità dell’amministrazione comunale di farsi valere in ambito nazionale sostenendo l’importanza di sostenere la dignità della città davanti a tutta l’Italia, anche con dimostrazioni forti come l’occupazione della stazione per dare messaggio a tutti.

Si è passati al punto sul rendiconto di gestione, introdotto dalla relazione dell’assessore al Bilancio, Vittorio Pansini, poco dibattuta nel merito vista la valenza politica della votazione. La soluzione della questione politica che ha riguardato direttamente le sorti di Cascella, serpeggiava già nelle ore precedenti il Consiglio, riguarderebbe l’approvazione del provvedimento che sarebbe costato caro a tutta la classe politica barlettana e all’istituzione comunale, alla quale seguirà a quanto pare il ritiro degli assessori da parte dei partiti, dando così il via a una Giunta tecnica e non più politica come quella voluta e ottenuta, dopo tanto parlare, qualche mese fa. La sconfitta è comunque della politica e di chi l’ha causata, in primis il Partito Democratico di Barletta che continua a proseguire su un binario cieco, con le stesse responsabilità del passato che portarono alla fine del Maffei bis. La proposta è stata avanzata dal capogruppo del PD, Ventura, concordata questa mattina con i vertici regionali del Partito nella sede di Bari alla presenza del Segretario regionale Lacarra. La consigliera Campese (Sinistra Unita) ha manifestato le proprie perplessità su tale proposta, sottolineando il fallimento delle scelte di alcuni mesi fa che lo stesso Partito Democratico ha voluto. Il nuovo esecutivo proposto sarebbe composto di personalità dall’alto profilo tecnico, così come recita il documento esposto dal partito di maggioranza relativa. «Sindaco, lei deve andare a casa -ha sostenuto Cannito – perché la situazione politica non è cambiata in Consiglio dalla prima seduta». In effetti, non si comprende bene il senso della proposta del PD che più che altro sembra un passo indietro rispetto ad alcuni mesi fa, almeno che non ci siano altri disegni politici che per ora restano taciti. L’accanimento terapeutico continua, le responsabilità del Partito Democratico restano chiare, e non vanno dimenticate, secondo reali o fantasiose strategie, tentando l’ennesimo scaricabarile e i danni di Cascella, ma bisogna anche ammettere che la Politica è anche l’arte di trovare soluzioni quasi impossibili, ma dobbiamo chiederci quanto sia valido il famoso detto andreottiano: “È meglio tirare a campare, che tirare le cuoia”?.

Dopo oltre mezz’ora di sospensione, si è, quasi dovutamente, tornanti alla discussione sul Conto consuntivo interrogando assessore e dirigente del settore finanziario del Comune, con interventi piuttosto tecnici di alcuni consiglieri, continuando a ribadire la sfiducia a Cascella da parte delle opposizioni; finalmente il voto: provvedimento approvato con 16 voti favorevoli alle 00:50. il senso del Consiglio di ieri è ancora da individuare nell’angosciante “gioco del cerino” che visibilmente il PD scarica sul Sindaco, ma a cui il Sindaco ha cercato di rispondere: «Non tireremo a campare, ma non vogliamo tirare le cuoia».